Compagna ricca di sapore e buona,
compagna a cui ho affidato la cura
definitiva della mia persona,
tu, mio ultimo e solo testimone,
vieni qui, mia cara, ch’io ti baci,
che io ti abbracci a lungo, fortemente,
vicino al tuo il mio cuore batte
d’amore e gioia fino alla morte.
Amami,
perché, senza te,
niente posso,
niente sono.
Io povero come un topo di chiesa
tu che hai soltanto le tue dieci dita;
spesso la tavola non è apparecchiata
nei nostri sotterranei, nelle nostre
soffitte, ma non è inattivo il letto,
sempre allegro, sempre festeggiato,
lì io sono il re, lì nel reame
della tua gioia, della tua salute!
Amami,
perché, senza te,
niente posso,
niente sono.
Dopo le notti d’amore vigoroso
esco dalle tue braccia più temprato,
la tua ricca carezza è quella giusta,
la mia carne non subisce alcun inganno,
il tuo amore mi riempie di energia
il mio essere, proprio come un vino,
e solamente tu conosci l’arte
di soddisfare il mio cuore divino.
Amami,
perché, senza te,
niente posso,
niente sono.
Che importa il tuo passato, bella mia,
e il mio, perbacco, il mio che cosa importa?
Io ti amo, ed è fedele il mio amore,
e tu, tu non mi hai fatto che del bene.
Uniamo nelle nostre due miserie
il perdono che ci è stato rifiutato;
e io ti stringo e tu mi abbracci forte
e al diavolo la gente e le sue chiacchiere!
Amami,
perché, senza te,
niente posso,
niente sono.
(Traduzione dal francese di Alessandro Quattrone)
Questa mi piace molto!!
poeta solitamente abbastanza ostico, questa è molto bella…
monica c.
@Stefania, @Monica, io amo da pazzi Verlaine 😀