Questo “Sabato in poesia” sarà tutto italiano, dopo Marina Ivanovna Cvetaeva, Costantino Kavafis, Saffo e Neruda, una bellissima poesia scritta da Patrizia Valduga, poetessa e traduttrice italiana nata a Castelfranco Veneto nel 1953.Compagna di Giovanno Raboni (poeta, scrittore e giornalista), rimase accanto a lui fino all’anno della sua morte, il 2004, in una relazione durata per 23 anni.
Oggi, il suo, è uno dei nomi di spicco della poesia italiana contemporanea e, in maniera del tutto spassionata, non posso che consigliarvi di leggere altre sue bellissime opere.
Buona lettura di “Vieni, entra e coglimi, saggiami provami” (da “Medicamenta e altri medicamenta”).
Vieni, entra e coglimi, saggiami provami…
comprimimi discioglimi tormentami…
infiammami programmami rinnovami.
Accelera… rallenta… disorientami.
Cuocimi bollimi addentami… covami.
Poi fondimi e confondimi… spaventami…
nuocimi, perdimi e trovami, giovami.
Scovami… ardimi bruciami arroventami.
Stringimi e allentami, calami e aumentami.
Domami, sgominami poi sgomentami…
dissociami divorami… comprovami.
Legami annegami e infine annientami.
Addormentami e ancora entra… riprovami.
Incoronami. Eternami. Inargentami.
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Cuocimi bollimi addentami mangiami…e senza condirla?…
Ciao Laura buona Domenica
Uhmmm… che strana!
@Mara, facciamo tutto a crudo 🙂 Grazie e buona domenica anche a te 😀
Stefania, è molto particolare ma a me piace un sacco 😉
Incoronami. Eternami…sembra proprio dedicata a me….ahahahah
E ti pareva, non potevi lasciarti sfuggire la ghiotta occasione… 😀
bellissima… ci trovo un po' di Neruda, con il tratto ultraterreno dei cinque sensi… una mistura di rapporto carnale e di cibo… provoca sensazioni forti
monica c.
Di Neruda non lo avevo notato! Bravissima tu 🙂