Tale formazione non sarà più una semplice qualifica didattica su una materia d’insegnamento del proprio curriculum, ma mirerà a fornire una formazione specifica nell’ambito del sostegno, affrontandolo da un punto di vista scientifico e paramedico. Un percorso universitario specialistico, mirato a formare in modo idoneo e approfondito la nuova figura del tutor che dovrà seguire, nel suo delicato percorso scolastico, lo studente disabile. La vecchia figura dell’insegnante di sostegno è, quindi, destinata a sparire. Questa rivoluzione metodologica, e non solo, non interesserà i soli docenti ma coinvolgerà tutto il personale scolastico che dovrà frequentare nuovi corsi di aggiornamento specifici.
Detto ciò, l’1 dicembre ci sarà comunque il concorso previsto della scuola. Ad esso potranno partecipare solo i docenti già abilitati. Saranno previste e introdotte prove specifiche per il sostegno. Conclusosi il concorso entrerà in vigore il nuovo sistema di reclutamento, che seguirà le nuove regole ministeriali. Una nuova classe di concorso, insomma, che riparte da zero per quanto riguarda i percorsi di studio e la selezione. Non si sono fatte attendere le voci contrarie a questa novità. Parliamo delle associazioni e dei sindacati che si dicono fortemente sfavorevoli alla “medicalizzazione” del docente scolastico, sostenendo che non è certo la figura di cui oggi la scuola, che si vuole inclusiva, necessita.