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Abbazia di Piona, spiritualità e cultura sul Lago di Como

by Laura C.

L’Abbazia di Piona sorge sul territorio di Colico, sulla sponda Lecchese del Lago di Como, ai piedi dei monti Legnone e Legnoncino.

Abbandonato il parcheggio si percorrono pochi metri a piedi tra una vegetazione non molto fitta, su strada asfaltata;  superate le statue di San Benedetto e San Bernardo, il negozietto posto all’ingresso, ci si addentra sempre più fino a veder finalmente la Chiesa.

Questa era stat consacrata in un primo tempo alla Beata Vergine Maria poi, in seguito, a San Nicola di Bari.

Abbazia di Piona San Nicola di Bari

Dopo aver visto trascorrere qui le loro giornate vari ordini monastici, dal 19esimo secolo è passato a varie famiglie; nel  1937 l’ultimo proprietario, il Commendator Pietro Rocca, vendette alla congregazione cistercense di Casamaria la tenuta e, in seguito, anche la villa.

Visita alla Chiesa consacrata a San Nicola di Bari

Sulla porta della bella Chiesa, abbellita dalla porta dello scultore Giuseppe Abram, è possibile ammirare i quadri raffiguranti la storia di San Benedetto; all’interno è presente un’unica navata a pianta rettangolare che termina in un’abside con copertura a botte affrescata.

La volta antistante l’abside è quella originale mentre, la copertura a capriate, è stata rifatta, e in seguito restaurata nel 2014.

La Chiesa, lunga 27.60 metri e larga 8, è raccolta e spinge a entrare in intimità con il Divino; la sua austerità, la mancanza di decorazioni opulente e la sua semplicità evitano distrazioni anche nel visitatore. Questo permette di giungere naturalmente a un dialogo interiore con Dio.

Proprio all’ingresso, vicino alle acquasantiere sostenute da 2 leoni, si trova una tela tanto bella quanto misteriosa; accanto alle rappresentazioni della Via Crucis è affisso un quadro di Girolamo Pergola che nasconde un mistero.

Ammirandola, sul dipinto, si noteranno oggetti tridimensionali in rilievo, la loro origine non è però ben chiara.

La tela rappresenta la Vergine Maria che regge tra le braccia un Gesù ancora bambino: le sue braccia sono splancate, nella stessa posizione che assumerà poi sulla croce. Ai piedi due soldati in ginocchio offrono le loro armi (le cui else appaiono in rilievo) e, di fonte a loro un volume con la scritta “Ego autem dico vobis: diligite inimicos vestros”.

Abbazia di Piona

Sulla destra si trova un’urna pagana che ospita le ceneri di Festina.

Nel presbiterio sono raffigurati l’Ascensione al cielo, il Cristo Benedicente e gli apostoli; molti affreschi purtroppo sono stati rovinati dal tempo e appaiono ora scarsamente visibili.

Il campanile quadrato in pietra, risalente al XVII secolo e i resti di un edificio dalle dimensioni ridotte (un abside risalente al medioevo), ormai andato distrutto, completano il quadro.

A destra della Chiesa si trova un’apertura che conduce al chiostro risalente al tredicesimo secolo in cui l’ala orientale si apre sulla bella sala capitolare; 2 iscrizioni, l’una risalente al 1252 e l’altra al 1257, comunicano che fu fatto edificare a spese proprie da Bonaccorso de Canova in 2 tempi differenti.

Il chiostro

Al centro del chiostro si trovano un pozzo e un albero, metafora per indicare l’albero della vita del paradiso terrestre e la fonte delle delizie.

Il chiostro a pianta quadrangolare irregolare è costituito da 41 capitelli tutti diversi tra loro (e non distribuiti in maniera uguale sui 4 lati) in marmo bianco; vi sono poi archi a sesto pieno sormontati da corpi di animali, teste, volute e foglie. Da notare poi le colonne:

  • 11 colonne a ovest rappresentano il collegio degli apostoli (con esclusione di Giuda dopo il tradimento)
  • 10 a nord i comandamenti
  • 12 a est le tribù di Israele
  • 8 a sud la resurrezione.

Abbazia di Piona

I capitelli aprono lo sguardo su un bel giardino interno mentre, su un muro, è dipinto un calendario che riporta scene campestri raffiguranti le caratteristiche dei mesi e si può far risalire al dodicesimo/tredicesimo secolo. La sua lettura va da destra e sinistra; sul lato superiore sono raffigurati i lavori dei mesi mentre, nella parte inferiore alcuni martiri.

Accanto a questo si trovano altri affreschi di draghi, serpenti, volti umani e scene bibliche.

Sopra all’ingresso che porta alla Chiesa si trova un affresco raffigurante San Benedetto che benedice mentre, un ulteriore affresco, sul lato opposto, rappresenta il Santo intento a sfuggire alle tentazioni, raffigurate come una donna.

Abbazia di Piona

La bella sala capitolare dell’abbazia di Piona, all’interno cui ancora oggi si elegge il superiore, si trova sul lato orientale del chiostro; le panche e le spalliere in legno provengono dalla sacrestia di san Zeno a Verona e sono opera della scuola veneziana del diciottesimo secolo. E’ bellissimo da osservare il sole sul soffitto così come lo sono le figure intarsiate; una lapide ricorda con queste parole che qui si trovano le ceneri di Cesare e Lidia Rocca “Piona rinata nel nome di Dio eterna la memoria dei coniugi ing. Cesare Rocca e Lidia Maffioli. Caduti per la patria e qui i loro resti mortali devota custodisce”.

Il giardino dell’Abbazia di Piona

Pochi passi nella direzione del giardino e si incontrano i resti della cappella di Santa Maria risalente all’undicesimo secolo; osservandola si nota immediatamente come non si trovi sullo stesso piano della Chiesa di San Nicolò ma bensì in una posizione superiore.

I giardini ospitano una piccola grotta dedicata alla Madonna di Lourdes e un bellissimo affaccio sul Lago che permette di godere, in particolar modo nelle giornate di sole, di uno splendido panorama.

Abbazia di Piona Grotta di Lourdes

Un bar dell’Abbazia di Piona offre la possibilità di bere un ottimo caffè, una bibita o assaggiare uno dei buonissimi liquori a base di erbe che possono essere poi acquistati nel negozio posto all’ingresso; qui, si possono anche reperire unguenti e creme a base di erbe officinali, caramelle, miele e molti altri prodotti di origine naturale.

Vista sul Lago di Como

Chi visita l’Abbazia di Piona non può farsi sfuggire l’occasione di acquistare le Gocce Imperiali, risultato di una ricetta tramandata dal 1700 che comprende alcool, acqua, erbe, aromi naturali e zafferano (come colorante naturale); le gocce sono utili come energetico, digestivo, per calmare i dolori ai denti, prevenire la carie, herpes labiale, raffreddore, come antireumatico, antiartritico o in caso di mal d’auto.

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