Prima del sole degli ultime giorni pareva che stesse arrivando un nuovo inverno e non la primavera. Le nevicate abbondanti registrate nell’ultimo periodo hanno comunque allungato la stagione sciistica delle località montane. Non solo sci, però. L’abbondanza di neve è un invito anche ai tanti turisti che negli ultimi anni si sono appassionati alle cosiddette ciaspolate.
Le escursioni con le ciaspole (racchette) rappresentano un modo diverso di concepire la montagna, che predilige la lentezza del cammino alla velocità degli sci o degli snowboard e la quiete silente di percorsi solitari al vivace tumulto delle piste di un comprensorio. Una fruizione diversa dell’incanto delle montagne, una fruizione che coinvolge mete in passato escluse dal turismo di massa, ma anche e soprattutto i dintorni delle più celebri località sciistiche.
E all’appello non poteva mancare Andalo, sorta in una conca di prati, tra la Paganella e le Dolomiti di Brenta. Un paesaggio straordinario, dunque, si rivela ai viaggiatori che scelgono questo piccolo paese del Trentino come meta delle proprie vacanze perché ormai turisti abituali della zona o perché spinti a pernottare nelle strutture ricettive di Andalo da un invitante last minute di qualche portale, da Venere a Trivago.
Tra le tante ciaspolate possibili nei paraggi di Andalo, vorrei consigliarne uno in particolare, quello diretto alla Cima di Canfedin, la seconda vetta più alta dell’area, dopo quella della Paganella (2125 metri). Il tragitto parte dai 1750 metri della stazione Paganella 2 e raggiunge un’altitudine di 2034 metri, per un dislivello di quasi 290 metri. Includendo il ritorno, la distanza complessiva è di circa 7 km e prevede una durata di 2 ore in salita e 1 ora e mezza in discesa. Non si tratta di un percorso impegnativo, ma offre un panorama davvero emozionante, poiché include Trentino, Alto Adige, Svizzera e Austria e regala scorci indimenticabili del Brenta e del lago di Garda.
L’itinerario inizia con un tratto piuttosto facile, che si dispiega su una strada forestale, prima, e sui Prati di Gazza, poi, e procede con lieve ondulazioni fino ai 2000 metri del Dos Negro. In seguito, si superano alcune baite isolate, passando il Passo San Giacomo, e si sale fino ai 2034 metri della Cima di Canfedin. Lasciata la cima, si scende fino ai 1892 metri del Passo di San Antonio e la Malga di Terlago, dov’è vivamente consigliato ristorarsi con un gustoso pasto all’insegna delle tradizioni locali. Infine, a pancia piena, il ritorno ad Andalo.
2 commenti
spettacolare, vorrei andare a fare foto.
E' vero, la zona merita! :-)