Il 10 dicembre è la “Giornata internazionale dei Diritti umani” e l’invito lanciato da Amnesty International è quella di unirsi alla battaglia per far trionfare la giustizia e rendere la libertà a Miriam López, Jabeur Mejri, Eskinder Nega, Yorm Bopha, Ihar Tsikhanyuk, giornalisti, attivisti, blogger, persone condannate e perseguitate cui è negata la libertà per il loro impegno civile.
A tutti deve essere garantito il diritto di espressione e, la campagna, mira a raccogliere le firme necessarie per far sentire la voce della giustizia; Amnesty fa leva sul sentimento e l’empatia attraverso un semplice stratagemma, accostare le vittime delle violenze ai famigliari e agli amici di chi legge l’appello.
“Immagina che un tuo amico venga imprigionato, che subisca violenza per aver fatto qualcosa di assolutamente comune, solo per aver preteso i suoi diritti. Cosa faresti per salvarlo?”
Questo è il punto di partenza, il messaggio, lo slogan che verrà portato nelle piazze italiane e comparirà sul sito www.firmaperunamico.it, una semplice domanda che fa riflettere e aiuta a mettersi nei panni di chi amico o famigliare di chi si trova a subire un’ingiusta condanna lo è veramente.
Chi ha a cuore i diritti umani, chi crede in una società che si possa realmente considerare civile, non potrà esimersi dal partecipare alla campagna immaginando di farlo per un amico gay, per un’amica imprigionata ingiustamente, per un famigliare cui sia stata tolta la libertà solo per aver fatto una cosa comune, per aver espresso le proprie critiche o la propria opinione sull’operato del Governo.
Molte saranno le piazze che fino al 22 dicembre ospiteranno la raccolta firme per la nuova edizione di “Write for Rights”; lo scorso anno in Italia sono state raccolte 82000 firme in 2 settimane, nel mondo sono state raccolte in totale un milione e mezzo di firme e fino a oggi le iniziative hanno sempre avuto successo o sono in via di risoluzione. Nel 2012, grazie alla raccolta di firme e lettere, il Governo della Repubblica Popolare Cinese aveva concesso alla famiglia di Ghao Zhisheng di visitarlo in carcere mentre, nel 2011, si era ottenuta la scarcerazione di Jabbar Savalan, attivista politico dell’Azerbaigian.
Per far trionfare la libertà e la giustizia, un primo passo è perciò partecipare alla raccolta firme in piazza o sul sito www.firmaperunamico.it.
3 commenti
UNA SPLENDIDA INIZIATIVA: BEL POST BRAVA!
quanti diritti devono ancora essere riconosciuti! Ognuno di noi , però, può fare una piccola parte per migliorare la situazione. anche attraverso il tuo invito
@Mara, grazie :-) E' importante diffondere e aiutare chi è vittima di un'ingiustizia… Partecipa, mi raccomando :-)
@Berenice, hai proprio ragione, ogni piccolo aiuto è importante per arrivare alla riuscita. Grazie :-)