I Maya si stanno rivoltando nella tomba per il modo in cui il loro calendario è stato interpretato.
Scienziati e astronomi stanno cercando di dirci in tutti i modi che Nibiru potrebbe essere tutto fuorché un pericolo.
La cometa Elenin ha deciso di dare forfait e abbattere le paure apocalittiche di molti.
Nonostante tutto, il 2012 con i suoi interrogativi è qui e continua a far parlare con film e libri più o meno fantasiosi.
“Black hole” nasce cavalcando l’onda di paura che ha suscitato l’avvicinarsi dell’anno “del giudizio universale” ma non solo, in un calderone di profezie vere o presunte riesce a inserire anche gli esperimenti del CERN.
Balck Hole e il CERN
Giuliano è uno dei protagonisti. Uomo di poco più di 50 anni, docente di fisica nucleare alla facoltà di ingegneria di Hong Kong, è il primo a ricevere inquietanti presagi sul futuro dell’umanità.
Il CERN e i Gesuiti si mescolano in questa prima parte. Avvalorano la terribile ipotesi che l’LHC possa, nella ricerca del bosone di Higgs, in qualche modo creare microscopici e pericolosissimi buchi neri.
Se fosse accaduto e se non si fossero richiusi, la Terra, sarebbe stata ridotta a un chicco di riso. In alternativa, sarebbe potuta esplodere come se a detonare fossero state un milione di bombe atomiche.
A Hong Kong le vicende del professore proseguono. A Ginevra invece, la figlia del prof. Martini, fresco di visita al CERN, pare essere posseduta dal demonio.
Come lei, altri 2 casi creano un certo allarmismo. Che il diavolo stia mettendoci lo zampino?
RAYPOZ, questo è il suo nome, prima di abbandonare il corpo della giovane fa sapere che presto sarebbe tornato. Avrebbe fatto calare un velo di terrore tra chi, in quel periodo, viveva le paure allarmistiche e i rischi legati alla sperimentazione della ricerca della “particella di Dio”.
Le vite dei protagonisti si intersecano.
Martini, Giuliano e molti altri sembrano essere tutti legati nel nome del CERN. Un omicidio, sogni premonitori, presagi e piani di salvataggio riempiono le pagine facendo già immaginare il finale che pare essere, almeno in parte, scontato.
Un gruppo di apoti si prende la briga di definire, in una realtà parallelo/virtuale, alcuni piani di emergenza da mettere in atto nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare all’improvviso. Soprattutto, da applicare nel caso in cui l’umanità dovesse correre un grave pericolo.
Messo a punto un piano B (Armageddon), in caso di Black Hole, si pone il problema di un piano C.
Il black hole!
Il tempo passa e i guai iniziano a presentarsi. Il buco nero risponde all’appello, si autoalimenta, cresce e inizia a “mangiare” tutto ciò che trova sulla sua strada.
A nulla valgono i tentativi di intervento, i paesi collaborano tra loro senza litigare ma, dopo un primo istante in cui il problema sembra risolto, ci si rende conto che la Terra è in serio pericolo.
Il Vaticano non sfugge all’ira del buco, le statue piangono lacrime di sangue, le lastre di alcune tombe si sgretolano e con lui, tutta l’Italia inizia a sentire il fiato della morte sul collo.
Come risolvere la situazione?
Semplice, basta ricorrere al piano “Apocalisse”, una sorta di Arca di Noè in cui stipare 12 eletti per (forse) ricominciare a vivere in una nuova dimensione temporale.
3-2-1 via, la navetta fa il suo viaggio e al termine, i nostri eroi si trovano nella Pianura Padana con una splendida vista sul Monte Rosa.
Il mondo esiste ancora ma non è quello che hanno lasciato, un salto indietro nel tempo li ha catapultati tra gli uomini di Neanderthal e qui, il giovane Adam, incontrando la sua Eva (fantasioso, eh?) avrebbe contribuito alla rinascita del mondo.
Che dire di questo libro?
Il titolo e la trama promettevano molto di più, in realtà si tratta di una lettura che fatica a decollare e mischia troppe cose trasformandolo in un minestrone di profezie, teorie, religioni e chi più ne ha, più ne metta, che viaggia in precario equilibrio tra scienza, fantascienza, religione e superstizione.
Un cocktail che stordisce il lettore e riesce a scomodare di tutto, da “Angeli e demoni” alle particelle di Higgs, le particelle divine.
Le terminologie talvolta specifiche, le divagazioni e i particolari non riescono a catturare il lettore che si lascia sopraffare dalla voglia di saltare qualche riga di troppo nonostante i capitoli molto corti.
Poco scoppiettante, non riesce a entrare nel vivo e stimolare nella lettura, non ha verve e fa naufragare l’ottima idea di fondo e gli ingredienti che, se fossero stati ben miscelati, avrebbero fornito un prodotto ottimo.
Peccato se ne sia persa l’occasione.
Lo consiglio però ai patiti del genere, a chi non si lascia scoraggiare da lunghe spiegazioni e a chi non trova troppo ostica una terminologia spesso troppo specifica che, in condizioni normali, si trasforma in uno scoglio noioso da affrontare o difficile da aggirare-
Mettersi ad approfondire i vocaboli o doverseli cercare per capire di che si parla potrebbe “smontare” anche il lettore più determinato e interessato.
Un ultimo consiglio spassionato, se dovesse venirvi in mete di saltare quelle che appaiono divagazioni, abbandonate l’idea, più avanti ve ne pentireste amaramente.
15 commenti
Quindi lo sconsigli a me….:D
Io non lo rileggerei, fai tu ;-)
pensate di poter essere risucchiati in un buco nero… non deve essere una bella esperienza!
monica c.
Non credo faccia per me… Ottima recensione, come sempre! Fantastica!
Pare anche a me che ci siano troppi argomenti di diverso genere in questo libro.
Curiosa come sono non me lo perdo :-)
@Monica, io non sono curiosa di provare :-)
@Stefania, anche per me non è adatto, purtroppo
@Tizyana, troppa carne al fuoco… cotta male però
@Mara, in bocca al lupo, poi fammi sapere se ti è piaciuto ;-)
Grazie per la recensione.
Condivido alcune delle critiche e se lo potessi riscrivere cambierei alcune parti e ne modificherei altre. Ma questo non è possibile farlo. Habent sua fata libelli, come direbbe il prof. Giuliano Sovramora protagonista del libro, e del resto ciò che io sono oggi non lo ero allora e quindi non lo potrei fare.
Questo libro è giunto alla seconda edizione, ma la Mursia lo tenne troppo a lungo sul tavolo, per motivi burocratici e avrebbe dovuto e potuto farlo uscire sei mesi prima.
Si tratta di un sogno scientifico, di un viaggio spirituale entro me stesso, di una analisi della mia fissazione per la ceramiche antiche Khmer. Se tutto ciò possa arrivare a essere un'opera d'arte non lo posso dire io.
A questo avevo fatto seguito con BEN, sempre con Mursia, che penso sia meglio scritto e più equilibrato. Eppure in pochi se ne sono accorti, ed è pressoché introvabile nelle librerie. Si tratta di un libro che ha nel giovane James Bond il protagonista.
Egli viene inviato in Italia per uccidere Mussolini e portagli via il suo carteggio con Churchill, ed esiste una traccia storica, come saprete, per questa vicenda.
Saluti a tutti i partecipanti a questo blog, oltre che all'estensore, grazie ancora. Angelo Paratico
Grazie a lei, il suo passaggio mi onora e, non glielo nego, imbarazza anche un po’ per aver trattato in maniera così crudele la sua opera; purtroppo credo di essere stata spiazzata principalmente dalla terminologia che, da profana, mi ha più volte messo in difficoltà.
I temi trattati, dai buchi neri alle possessioni demoniache, stimolano in me una naturale curiosità e anche qualche timore (il giorno in cui l’LHC venne messo in funzione passai la mattinata con il fiato sospeso, seguendo freneticamente notizie e aggiornamenti) e, se non mi fossi persa nelle spiegazioni scientifiche, avrei sicuramente scritto una recensione differente.
Per questo, continuo a pensare che per un appassionato o un conoscitore della materia possa essere un’ottima lettura e, in questo caso, non esiterei a consigliarlo.
BEN effettivamente non l’ho visto nelle librerie e me ne dispiaccio, una spy story che affondi le radici nella “nostra” storia, soprattutto in quel periodo storico è inusuale e, con buona probabilità, mi avrebbe trovata meno impreparata.
La ringrazio ancora per il passaggio, e per aver dedicato un po’ di tempo alla mia recensione.
Laura :-)
Grazie, Laura
Era per me un periodo di passione per la fisica delle particelle. Forse mi ero anche fatto troppo influenzare dai bei libri di Malachi Martin, un gesuita allontanato dall'ordine, che scrisse vari libri negli anni sessanta/settanta. Credo solo un paio siano stati tradotti e pubblicati in Italia. Scriveva divinamente, pur condendo la verita' con la fantasia. Era un personaggio che assomigliava un po' alla figura del The Exorcist. Lo cito nel mio libro e ne sono stato ispirato. Lo scoprii leggendone in un libro del dott. Scott Peck, che era anche l'autore di The road less travelled che ha venduto piu' di 100 milioni di copie nel mondo.
Questo libro s'intitola Glimpses of the Devil. Racconta di 4 casi clinici nei quali si poteva, forse, presumere una presenza diabolica. Un caso in particolare e' davvero impressionante e da solo meriterebbe un film di Hollywood. Molto inquietante. Credo sia stato il suo ultimo libro prima della morte. La figura dominante in Glimpses of the Devil e' appunto Malachi Martin.
Complimenti ancora e tanti saluti da Hong Kong! Angelo Paratico
Grazie, i complimenti mi fanno molto piacere, soprattutto per il fatto che non sono stata molto generosa con il libro e mi sarei anche potuta meritare un trattamento di ben altro stampo.
La passione per la fisica delle particelle si è percepita molto bene e qui, nelle sue (tue? A me piace sentirmi dare del tu, sono felice che abbia usato il mio nome) parole, sento anche un forte interesse per una materia più “soprannaturale”. Ammetto la mia ignoranza, non conosco i libri di Malachi Martin così, dopo aver letto la sua risposta sono corsa a fare una ricerca tra le librerie online e, tradotto in italiano, ho trovato poco o nulla; per fortuna, la biblioteca dispone di alcuni testi che ho già prenotato, sperando che siano restituiti al più presto.
E’ riuscito a incuriosirmi e con questi argomenti sfonda una porta aperta; il “forse mi ero fatto troppo influenzare dai bei libri di Malachi Martin” vuol dire che se riscrivesse il libro, rivedrebbe le parti in cui si parla dei gesuiti e delle possessioni?
Deve essere meravigliosa Hong Kong!
Io le mando i miei saluti dalla bella e martoriata Italia, più precisamente dalla Lombardia e la ringrazio per la bella e istruttiva conversazione.
Laura :-)
Salve, Laura
Forse in italiano c'è il suo unico romanzo, Vaticano, ma temo sia la sua opera meno riuscita. Molto più bravo a livello filosofico, polemico, sulla politica internazionale.
Il suo nome riapparve quando si disse in giro che Giovanni Paolo I era stato assassinato da un complotto gesuitico. Infatti Raypoz tira fuori questa storia…
Bella domanda, come scriverei senza la sua influenza? Non saprei dire, anche perché parafrasando Ugo Foscolo il quale diceva che la poesia nasce nel calamaio, potremmo dire che i romanzi nascono sulla tastiera del computer.
A Hong Kong si vive bene, l'economia tira, tutto funziona, la gente è ottimista, la città è sicura e ben regolata.
Saluti. Angelo Paratico
Buongiorno!
I libri che ho trovato sono "In mano a satana: cinque vite possedute dal demonio" e "I Gesuiti"; probabilmente di lui si è parlato quando io ero decisamente troppo piccola per capire e, anche per questo, forse, il suo nome mi risuta sconosciuto.
Mi trasferirei anche io a Hong Kong, di sicurezza e ottimismo ce ne sarebbe proprio bisogno.
Un grande saluto, Laura :-)
Si' quei due libri li avevo letti in inglese, sono ben scritti e inquietanti, soprattutto il primo. Saluti. Angelo Paratico
Non vedo l'ora che arrivino così da poterli leggere, sperando di non restarne troppo impressionata.
Grazie della dritta.
Buona giornata, Laura :-)