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Caffè con panna (Leah Stewart)

by Laura C.

Caffè con panna” è  la storia di un’amicizia tra due ragazze, due giovani cresciute insieme che hanno condiviso tutto, ogni momento e ogni segreto.

O almeno così sembrava.

Può un’amicizia resistere e passare indenne attraverso le difficoltà della vita?

Può un’amicizia superare tutto, anche un tradimento?

La trama

Cameron ha 29 anni e lavora nel Mississippi, per lo storico Oliver Doucet. SI tratta di un noto novantaduenne che regala alla ragazza momenti di affetto intenso, ma anche giornate abitudinarie che si susseguono uguali una dopo l’altra.

Un giorno arriva una missiva indirizzata a lei, un avvenimento imprevisto, considerato il fatto che, fino a quel momento, lì per lei non era mai arrivato nulla.

La missiva giungeva da Sonia, ex amica che non vedeva da ormai 8 anni e che, in procinto di sposarsi, voleva renderla partecipe del lieto evento.

Si erano conosciute a 14 anni quando la famiglia di Cameron si era appena trasferita. Da quel momento era iniziata la loro amicizia che, per molti anni, le aveva accompagnate aiutandole a superare momenti difficili, ma anche di grande divertimento.

Dopo la lite Cameron non aveva più voluto avere a che fare con lei. A nulla erano valsi i tentativi di Oliver di farle cambiare idea.

Due mesi dopo l’uomo era morto ma prima della fine, aveva cercato di farla ragionare e tornare sui suoi passi. Non voleva che la ripudiasse in quel modo, non doveva abbandonarla e perdere l’occasione di rivederla rischiando così (prima o poi) di pentirsene.

La morte di Oliver fu uno scossone, un duro colpo per lei che credeva di aver trovato radici e invece, l’addio di quello che era quasi un padre, la scomparsa della dolce presenza che le aveva voluto bene, con cui aveva discusso e che l’avrebbe voluta nella famiglia, l’aveva gettata nello sconforto.

Improvvisamente si rese conto che quella non era la sua casa, non era la sua famiglia, non aveva più nulla ed era giunto il momento di andarsene.

La sua vita stava comodamente in una scatola di cartone.

Non aveva legami che la trattenessero in nessun posto, nulla che non stesse nella sua macchina. Per questo, ripensare alla sua amicizia con Sonia fu facile, quasi naturale.

Mettendo ordine tra le cose di Oliver scoprì un pacchetto che però non era indirizzato a lei bensì a Sonia.

L’anziano amico aveva pensato bene di farle un regalo di nozze e Cameron avrebbe dovuto consegnarlo.

Si erano scritti a sua insaputa, si erano parlati, confidati, quanto si erano detti?

Avrebbe più che volentieri evitato di portare a termine il compito ma il suo senso del dovere era troppo forte, Oliver si era fatto forza proprio su questo, sapeva che non avrebbe rifiutato.

La partenza verso casa della ex amica diviene così l’occasione per ripercorrere la storia della loro amicizia e ogni azione svolta durante quel viaggio divenne un piccolo tassello utile a ricomporre un puzzle.

Nel suo girovagare alla ricerca dell’amica, il lettore viene catapultato nel passato.

Ci si perde nei giorni felici o burrascosi trascorsi dalle due ragazze, nei duri scontri tra Sonia e la madre, nel rapporto d’amore che la legava con il padre che la chiamava “principessa”, ma che non era in grado di difenderla dalle ire della donna.

La ricerca non fu altro che un lungo viaggio nel passato.

Ritrovò l’ex fidanzato di Sonia, Will Barret. Rivederlo fu un tuffo al cuore e le emozioni continuarono a travolgerla allorché dopo aver passato un’intensa notte d’amore, lui le chiese di restare lì, fare una pazzia, trasferirsi.

Continui flashback la colpivano come schiaffi.

Ripensò a quando l’amicizia con Sonia finì perché lei era andata a letto con il suo fidanzato, Owen.

Che vendetta… premeditò di liberarsi di lei e la scaricò in una stazione di servizio fuggendo mentre disperatamente cercava di richiamarla a lei.

Il suo intento era farla soffrire, colpirla nel profondo, fare in modo che per tornare a casa dovesse richiamare la madre che in macchina le avrebbe inevitabilmente “sbattuto sul muso” la sua stupidità e cattiveria.

Adesso però, dov’era?

La cercò dall’amica, dal promesso sposo, da Owen.

Questo viaggio si stava trasformando in qualche cosa di più della semplice consegna di un pacchetto!

Fu Will infine a confessare dove si trovava.

Consigliare o no “Caffè con panna”?

Il libro è un lungo ricordo, il viaggio doloroso e catartico della protagonista nel suo passato, uno scavare nelle emozioni, nell’amore e nell’amicizia, soprattutto in quest’ultima.

La storia delle due ragazze e delle loro interazioni con altri personaggi si svolge in maniera scorrevole anche se talvolta troppo pesante e piuttosto lenta.

A metà del libro l’interesse si affievolisce in maniera brusca. Viene rivelato, in maniera piuttosto precoce, il motivo per cui le due ragazze avevano litigato e conseguentemente interrotto il rapporto.

Sicuramente il voler scoprire dove fosse finita Sonia e cosa contenesse il pacchetto lasciato da Oliver spinge a voler terminare la lettura. Un proposito non sempre facile perché molti presunti colpi di scena in realtà sono facilmente prevedibili e poco fantasiosi.

La trama perde linearità di continuo perché i salti temporali, i continui ricordi, i flashback interrompono la trama, la ricerca dell’amica e il presente per catapultare il lettore in un mondo “alternativo” che sospende l’azione.

L’approfondire la conoscenza della protagonista e degli altri personaggi attraverso la loro vita trascorsa crea l’illusione di “perdere tempo” nel passato, senza accrescere l’aspettativa per il risultato della ricerca.

Consigliare o no questo libro?

Non è sicuramente il peggior libro che abbia letto ma di sicuro mi sono imbattuta in scritti migliori.

Io non lo rileggerei, non l’ho trovato particolarmente avvincente e non lo considero neppure adatto per rilassarsi perciò dico NI.

Se potete, prendetelo in prestito, non vale i soldi spesi.

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