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Cyrano de Bergerac, il capolavoro di Edmond Rostand

by Laura C.

Andiamo alla coperta di Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand.

Amore romantico e struggente, bugia e sentimento, sapore dolce e amaro si mescolano nell’opera di Rostand.

E una delle più famose storie d’amore, una di quelle in grado di appassionare e commuovere, di rendere partecipi della vicenda di un uomo innamorato ma incapace di mostrare il vero volto alla donna amata.

Una commedia intensa e vibrante, una storia d’armi e d’amore in cui si intrecciano sentimenti e duelli.

Cyrano è un eroe, un personaggio sarcastico e autoironico, un gentiluomo ma anche un guascone.

Questa è un’opera di grande valore ispirata alla vita di Savivien Cyrano de Bergerac che si presenta qui, con tutta la sua capacità di essere eroe romantico.

Cyrano è uno spadaccino terribile e temuto, capace di grandi gesta eroiche e di spiccato senso dell’umorismo. E’ però incapace di accettare una qualsivoglia critica verso il suo più grande difetto, una “deformazione” che in un cuore grande come il suo pesa come un macigno. E’ un difficile fardello da sopportare e mostrare senza vergogna.

Il naso di Cyrano

Un naso grande e importante, un faro nella nebbia che attira gli sguardi dei passanti ma che non riceve commenti da chi lo conosce perché le sue ire sono leggendarie.

E’ proprio il complesso legato al naso che non gli permette di vivere la storia d’amore che vorrebbe con Rossana, la cugina bella e perfetta dall’animo nobile che nulla sa di questo suo sentimento.

Il naso deturpa il suo viso, lo fa tentennare, vacillare di fronte alla bella fanciulla. Cyrano teme la dichiarazione, come potrebbe lei, bella e perfetta amare un uomo con tale profilo?

Soffre Cyrano e, confidando il suo amore segreto e le sue pene a Le Bret, si lascia sfuggire un addolorato “Talvolta, credi, m’è duro assai sentirmi così brutto solo!…”

La solitudine, ecco cosa pensa di meritare, cosa crede sia nel suo destino!

Un giorno però fa capolino nel cuore di lei la figura del bel Cristiano.

Cristiano è uno spadaccino non molto abile con l’arma e ancora meno con la lingua. Tanto bello quanto insulso, incapace di comporre versi d’amore per colei che ama, trova in Cyrano un fedele compagno cui tramandare i pensieri da mettere in rima.

Beffardo il destino. Quando la governate di Rossana aveva fissato con Cyrano un appuntamento tra i due nella pasticceria Ragueneau, lui aveva finalmente sperato che lei si fosse accorta della sua esistenza al di là del semplice essere parenti.

Forse, finalmente, le sue gesta avevano fatto breccia nel suo cuore nascondendo quel terribile difetto. Tale era il suo disonore, tale la sua enormità che egli parlandone, ma affermando di non pianger per tale sofferenza diceva: “sarebbe troppo sconcio vedere una lagrima lungo tale naso cadere! Io farò, sin ch’io possa, che mai la sovrumana bellezza delle lagrime con tanta grossolana sconcezza si confonda!”.

A quell’incontro ogni sua speranza cadde.

Il suo sentimento fu ferito dalla confessione di lei che dichiarava candidamente di essersi innamorata del bel barone Cristiano. Da Cyrano altro non desiderava che protezione per il suo innamorato nuovo a quel mondo di guasconi sempre pronti a mettere a dura prova gli ultimi arrivati.

Inizia così la beffa

La bugia innocente (ma neppure troppo) ai danni della bella Rossana che credendosi amata e “cantata” da Cristiano si illude di un amore in realtà effimero e inesistente, una bugia che accresce ogni giorno e a ogni lettera il suo sentimento.

Cyrano si presta a ogni azione pur di vederla felice. Presta anche la propria voce all’uomo nascosto dalle tenebre che decanta meravigliose parole d’amore per la sua bella.

Non c’è molto da fare, Cristiano è bello ma senza spirito, incapace di comporre versi, poco dotato di dialettica e capacità oratoria. E’ l’esatto contrario di Cyrano, che invece non è solo un guascone terribile e irascibile, spaccone e sensibile, ma anche audace e con una capacità oratoria spiccata, capace di un linguaggio ricercato e profondo.

Seguendo le parole di Cyrano, Cristiano sarebbe stato la bellezza mentre lui il cuore.

Unendo i benefici ne sarebbe uscito un eroe da romanzo, un esperimento “da tentare un poeta”.

Meno famosa della scena del balcone di Giulietta e Romeo, ma non meno emozionante è quella che si svolge tra i 3 protagonisti… sempre sotto a un balcone!

Preludio a questa scena è il dialogo tra il conte De Guiche, che volendo salutare Rossana prima di partire a difendere Arras sotto assedio degli spagnoli, comunica alla giovane la contemporanea partenza con Cristiano e Cyrano.

Questo la mette nella condizione di architettare in fretta e furia uno stratagemma per fare in modo che Cyrano, e anche il suo amato, appartenenti ai guasconi, vengano lasciati a casa, lontani dai campi di battaglia.

De Guiche odia infatti l’eroe dal naso importante e nulla lo renderebbe più felice che inviperirlo.

Quale miglior modo se non evitargli gli amati campi di battaglia?

Sicuro che Rossana faccia tutto per amore suo, per metterlo in condizione di superiorità, decide di accontentarla disponendo che i guasconi vengano lasciati a Parigi.

Ha ragione Cyrano quando afferma che “tal de l’amor proprio è la credulità“.

Torniamo però al balcone e ai nostri 3 protagonisti del ménage à trois (anche se Rossana è inconsapevole).

Poco felice di parlare tramite la penna di Cyrano, Cristiano, preso da un moto d’orgoglio, tenta di parlare con l’amata.

La conseguente delusione della bella (ve lo avevo detto o no, che era “insipido”?) lo porta a chiedere di nuovo l’aiuto del mitico guascone . Cyrano, intenerito, approfittando del manto della notte, si mette sotto il balcone della donna che ama profondamente.

Per lei decanta parole d’amore, un sincera dichiarazione, intensa, profonda, sincera e toccante.

Oh, questo sentimento che m’invade terribile, geloso, violento, è certo amor: ne ha tutto, tutto il triste furore: è amor, ma l’egoismo non ha, no, dell’amore. Per vederti felice io vorrei dare in voto la mia felicità, foss’anche il dono ignoto! Pur di udire talvolta squillar da lungi il fausto riso del gaudio nato dal mio bell’olocausto! Ogni tuo sguardo suscita una nova virtù in me, qualche valore nuovo. Cominci tu finalmente a capire? Senti la derelitta anima mia che sale nella tenebra fitta? Ah, ma sta sera è troppo dolce! Pure una volta io le parlo d’amore: io le parlo, ella ascolta! Troppo! Nella speranza anche meno modesta io non avea mai tanto sperato! Non mi resta che di morire, adesso!..“.

Il tempo trascorso ad amare e rimirare in segreto Rossana ha accresciuto sempre di più il suo sentimento.

Ora esplode e la sommerge, Cyrano è un fiume in piena, sentimenti repressi fuggono rapidi dalle sue labbra per posarsi su quelle di Rossana che, colpita da tanto affetto, vorrebbe anche un bacio dal cadetto adorato.

Pochi non conoscono almeno una frase di questo passo:” Ma poi che cosa è un bacio? Un giuramento fatto un poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar vuole, un apostrofo rosa messo tra le parole”t’amo”; un segreto detto sulla bocca, un istante d’infinito che ha il fruscio di un ape tra le piante, una compine che ha gusto di fiore, un mezzo di potersi respirare un po’ il cuore e assaporarsi l’anima a fior di labbra!“.

L’arrivo di un Cappuccino con missiva di De Guiche, spinge Cyrano a costringere il frate a celebrare rapidamente e in gran segreto le nozze tra i due giovani, provocando la rabbia del conte che per vendetta ordina la partenza dei guasconi, capovolgendo l’ordine precedente.

Rossana è una donna forte e determinata, anche all’accampamento giunge pur di stare vicino all’amato marito.

Nulla le importa della guerra e del pericolo, l’amore supera ogni barriera e paura. Proprio questo amore così profondo e disperato, rende finalmente cosciente Cristiano che chi ama Rossana non è lui, la sua bellezza, ma l’anima di Cyrano.

Lo sconforto e la delusione lo spingono a parlare con l’amico e convincerlo a confessare i suoi sentimenti..

Ormai è tardi! Mentre Cyrano si appresta a svelarsi alla bella cugina, un colpo ferisce a morte Cristiano.

Nulla verrà più svelato, le sue labbra non lasceranno sfuggire il segreto.

Il tempo scorre dopo questo lutto, Rossana si chiude in convento e ogni sabato Cyrano de Bergerac passa a farle visita.

Ma lei non sa, chiusa nella sua solitudine, che il cugino ormai è odiato da molti, tanti sono i nemici e tanti coloro che desiderano fargli del male, porre fine alla sua esistenza.

Un giorno, un sabato, il destino si compie.

La scoperta di Rossana

Cyrano tarda dalla cugina che da poco ha saputo, dopo una visita di De Guiche, della vita che ormai il cugino porta avanti.

Non c’è bisogno che glielo comunichino e di fatto gli altri cercano di tenerlo nascosto, ella capisce immediatamente. E’ la prima volta in 14 anni che non arriva puntuale.

Finalmente giunge, pallido e stanco ma ansioso di non mancare all’appuntamento con la donna amata.

E accade l’inevitabile.

Cyrano chiede a Rossana di leggere l’ultima lettera di Cristiano. Qui, merito dell’intonazione nel declamare le parole scritte, merito del buio che avanza e difficilmente permetterebbe di leggere in maniera sciolta, la donna capisce che autore della missiva non fu il marito, ma bensì il cugino.

Il disperato “Io vi amo, vivete” non serve più a nulla.

Ormai la morte sta arrivando a prendere Cyrano.

Egli è ora un delirante eroe che dalla vita non ha avuto nulla, ha vissuto nella menzogna e ora sente il peso di tutte le sue colpe e bugie. Rossana, da parte sua, per la seconda volta perde il suo amore, il primo Cristiano e il secondo, quello più vero, quello che senza sapere ha amato per tutta la vita, Cyrano.

Ecco tutto, qui, in queste righe si compie il destino di 3 persone, tre amanti sfortunati e traditi dall’amore.

Consiglio vivamente la lettura di quest’opera conosciuta e rappresentata più volte a teatro, ma anche sugli schermi cinematografici.

Può essere complicato a volte seguire i “vaneggiamenti” di Cyrano, ma è altrettanto divertente leggere delle sue audaci imprese e le ricercate definizioni del suo naso.

Se pensate che sia “pesante” questa versione, allora vi consiglio, per un’infarinatura, una parodia (ma solo fino a un certo punto), il film Roxanne con Steve Martin, una divertente rilettura in salsa “pompieristica” di quella di Rostand.

Le tartine mandorlate di Cyrano de Bergerac

Per concludere, direttamente dalla pasticceria Ragueneau la ricetta delle tartine mandorlate, io non ci ho mai provato ma in fondo potrebbe essere un’idea, se sperimentate, ditemi come vengono, potrete così dire di essere stati parte del Cyrano de Bergerac:

batti sin che spuma muova
un par d’ova;

versa nella spuma e molci, con un succo di cedrato
prelibato,
latte di mandorle dolci;

pasta frolla quindi spargi e cospargi
in formelle da tartine;

presto fanne i lati
marmellati;

versa dentro a goccioline
la sua dolce spuma, poi
tutto puoi
porre al forno, e, rosolate,
ne usciranno in gaie frotte,
bionde e ghiotte,
le tartine mandorlate!

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9 commenti

lisanna 9 Dicembre 2011 - 15:44

ahahah.. pure le tartine di Cyrano de Bergerac :D

Rispondi
Laura 9 Dicembre 2011 - 16:48

Da provare eh! :-)

Rispondi
Orgoglio Nerazzurro 9 Dicembre 2011 - 17:40

Un libro fantastico, da leggere e soprattutto da non perdere.
Ciao.

Rispondi
Laura 9 Dicembre 2011 - 17:55

Da leggere e rileggere… non stanca mai ;-)

Rispondi
Luke 9 Dicembre 2011 - 21:25

bella recensione.

Rispondi
M.M. 9 Dicembre 2011 - 21:51

Bellissimo, l'ho visto a teatro che ero una bambina e mi affascinò

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Laura 9 Dicembre 2011 - 22:37

@ Luke, grazie :D
@ Mara, sei tu vero? :D Che fortuna, magari avessero portato me… ;-)

Rispondi
stefania 10 Dicembre 2011 - 10:53

Che dire… una recensione da 30 e lode! Proprio bella! ;)

Rispondi
Laura 10 Dicembre 2011 - 11:20

Grazie, sei troppo generosa… arrrrrossssiscooooo :D

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