Home Collaborazioni Dall’omino Michelin a Justin Price: le 20 mascotte che hanno fatto la storia della pubblicità

Dall’omino Michelin a Justin Price: le 20 mascotte che hanno fatto la storia della pubblicità

by Laura C.
Spesso e volentieri capita di identificare un marchio o un prodotto con una mascotte, un simpatico personaggio che lo rappresenta e cattura con facilità l’attenzione dei consumatori; nel tempo sono state tante quelle che abbiamo conosciuto, da Miss Chiquita, a Coccolino, fino a Justin Price.
 In un primo tempo le mascotte nacquero per portar fortuna alle squadre di calcio americane poi, con lo scorrere del tempo, si trasformarono anche nel simbolo di brand e aziende operanti in settori tra loro differenti: pneumatici, alimentari, prodotti per l’igiene intima, abbigliamento, articoli per la casa e, con la diffusione di internet, anche di siti web.
Dal 1898 molte sono quelle che anche in Italia hanno raggiunto il “successo” e hanno reso indimenticabili personaggi carismatici e prodotti di uso comune: l’ippopotamo azzurro, il calciatore tricolore testimonial dei Mondiali di Italia ’90, il forzuto marinaio con il pallino dell’igiene (Mastrolindo) o il tenero coniglietto rosa Duracell.
Comprameglio.it, sito web di comparazione, ha dedicato un’infografica alle 20 mascotte che hanno fatto la storia della pubblicità e, l’ultimo, ma solo in ordine di tempo, è Justin Price, il saggio procione che Comprameglio ha deciso di utilizzare per rappresentare la missione del portale, aiutare gli utenti, soprattutto in periodi di crisi come questo, a far quadrare i conti e risparmiare sulle coperture assicurative.
Accanto a lui si trovano Bibendum, più noto come l’omino Michelin, francese di nascita, classe 1898 che il Financial Times ha eletto a “Miglior Logo della Storia”; c’ è però anche Calimero, il pulcino tutto nero, tenero e delizioso con il guscio in testa che si è fatto amare per le sue manie di persecuzione e per il motto “È un’ingiustizia però!”.
Poteva mancare Coccolino? L’orsetto creato negli anni ’70 per rappresentare l’omonima marca tedesca di ammorbidente che, ancora oggi, in molti casi è presente nelle case in forma di delicato peluche; non manca neppure Tabu, l’uomo dai guanti bianchi ispirato al musicista del film “Il cantante jazz” (1927) Al Jolson.
Oggi che le mascotte, complici anche i social network, stanno riacquistando valore e notorietà, l’infografica di Comprameglio.it è uno spunto per comprendere l’importanza di una comunicazione efficace per colpire i consumatori fidelizzandoli; imperdibile è perciò questa carrellata di 20 mascotte con la loro storia, la personalità e i valori che rappresentano.

Ti potrebbero interessare questi articoli

2 commenti

berenice 17 Gennaio 2014 - 07:58

Mi hai fatto sorridere, un tuffo nei ricordi. Pensandoci su, il post + anche una lezione di ben riuscita analisi economica

Rispondi
wp_809244 21 Gennaio 2014 - 18:11

Sono contenta di averti fatto sorridere… e ti capisco benissimo, la maggior parte me li ricordo anche io :-) Quanto all'analisi economica… trooooooppo generosa. Grazie! :-))

Rispondi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.