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Il capobranco sei tu (Cesar Millan)

by Laura C.

Per divertirsi davvero con un cane non bisogna semplicemente tentare di farlo diventare semiumano. Bisogna piuttosto considerare la possibilità di diventare noi stessi, in parte, come un cane. (Edward Hoagland)

Cesar Millan è conosciuto dal pubblico principalmente per lo show televisivo “Dog Whisperer – Uno psicologo da cani”, programma in cui, attraverso un metodo ispirato alle leggi naturali, rieduca i cani e i loro padroni.

Non tutti lo sanno ma è anche autore di libri, tra cui questo, “Il capobranco sei tu“.

Il punto di vista espresso in questo libro è molto chiaro: il cane ha bisogno di vedere soddisfatti i suoi bisogni come in natura, non deve essere umanizzato e, conseguentemente, non deve essere stressato e frustrato.

Prendendo spunto proprio dalla sua esperienza e dai suoi incontri con gli umani e i loro compagni di vita, illustra come comportarsi con gli amici a 4 zampe. Insegna a comunicare con loro nel modo giusto, evitando di ingenerare equivoci.

Discorsivo, insegna che a volte si deve lavorare su se stessi.

Sfruttando i casi da lui trattati, partendo dalla storia di un magnate, duro e spietato con tutti ma disposto a tutto per i suoi cani evidenzia, come, un uomo senza equilibrio, può influire anche sulla mente dei suoi cani. Ciò purtroppo può creare un effetto domino.

Per costruire un rapporto equilibrato, l’essere umano deve utilizzare un’energia calmo-assertiva che permette al nostro amico di riconoscere l’autorità e “obbedire” ai comandi; attenzione, non si tratta di un’obbedienza fine a se stessa ma di un rispetto reciproco, un rispetto di spazi e una sinergia che porta i soggetti a vivere come un branco, con delle regole ben precise.

Potrà stupire ritrovare qui la famiglia Grogan (quella de “Io & Marley), eppure anche lei è stata aiutata da Cesar e qui, offre lo spunto per ricordarci che al cane ci si deve rivolgere non come a un bambino e non lo si deve considerare tale. E’ un animale con schemi mentali diversi da quelli umani, non ricordarlo crea un cane non equilibrato, potenzialmente aggressivo, ossessionato, timido, ansioso o iperattivo.

Il 99% dei problemi sono di fatto risolvibili con esercizio (passeggiata), disciplina (regole, confini e limiti) e affetto, tutto in questo ordine.

Molte sono le informazioni e curiosità, un esempio sono quelle sui collari dove si può scoprire l’origine di quelli allungabili o le pettorine (usate già in passato, e chi lo sapeva? Per husky, cani da carretto, pastori tedeschi e san bernardo), i collari elettrici e alla citronella.

Ci si rende conto conto che, quelli “a strozzo”, sono uno strumento di tortura se usati nel modo sbagliato, in caso contrario, se usati correttamente, non provocano disagio, non tolgono il respiro e non soffocano. Da non perdere l’analisi di altri strumenti utilizzati per “correggere” il cane: il giornale della nonna, gli spray, altri collari e così via.

Cesar si scaglia contro metodi coercitivi che non rispettino e facciano del male al cane, non a caso, il suo amore per questi amici pelosi, lo ha portato a salvare moltissimi di loro dalla soppressione; i suoi metodi sono stati l’ultima possibilità e, solo pochi casi non hanno portato a nulla.

Imperdibile è l’analisi delle caratteristiche delle razze pure e il loro istinto ma, soprattutto, i suggerimenti per evitare che, non potendo in ambiente cittadino sfogarsi, i cani, divengano frustrati e aggressivi; nel discorso sulle razze pone l’accento sulla necessità di non cadere nel “pregiudizio di razza” di cui furono vittime negli anni ’70 i pastori tedeschi, negli anni ’80 i dobermann, negli anni ’90 i rottweiler e in seguito i pitbull; “I cani mostrano buon senso. Non hanno pregiudizi contro le altre razze. Così come non dovremmo averne noi”.

Il capobranco sei tu… e l’uomo?

La seconda parte è dedicata al riequilibrio dell’uomo che deve ritrovare una dimensione fatta di serenità perché, un proprietario instabile, non potrà che avere un cane instabile.

I cani pensano prima al branco (di cui anche l’uomo è parte), non sempre e solo ai loro bisogni individuali. Se ne deduce che seil branco è instabile e le cose organizzate in maniera errata, lui si comporterà di conseguenza.

E’ in questa sezione che si affronta il tema del raggiungimento di una condizione calmo-assertiva, quella che permette di essere un buon capobranco. Soprattutto, garantisce che il cane diventi un gregario, si lasci guidare e rispetti le regole che vengono date dall’uomo.

Noi tendiamo a “umanizzare” il cane ma, di fatto, lui non è un uomo. Il cane ha necessità e desideri diversi da quelli degli esseri umani e questi devono essere rispettati.

Non rispettarli significa non rispettare la loro natura.

Il cane è lo specchio della nostra energia, non mente e non sa farlo. Ma il cane è anche un aiuto fondamentale per tutti noi, il suo ruolo nella pet therapy, per esempio, è noto.

E’ stato dimostrato che i cani abbassano la pressione, i trigliceridi e i livelli di colesterolo cattivo.

Il capobranco sei tu accarezzare il cane

Quando un uomo accarezza un cane, sia nell’uno che nell’altro si rilasciano ormoni quali la prolattina, l’ossitocina e la feniletilamina.

Aiutano a stimolare la memoria in soggetti colpiti da Alzheimer e la comunicazione in soggetti che hanno problemi di linguaggio. I cani offrono consolazione e pace a chi vive in situazioni stressanti, e permettono di guarire più velocemente

L’ultima parte è dedicata alle spiegazioni su come affrontare alcune situazioni:

  • la passeggiata
  • il momento al parco con gli altri animali
  • avvicinare un cane sconosciuto
  • fare avvicinare il nostro agli estranei
  • accogliere il cane in casa la prima volta
  • scegliere il cane con l’energia adatta a noi
  • e molto molto altro.

Il libro è scritto in maniera chiara e semplice, corredata da numerose storie che permettono di capire come applicare al meglio le “lezioni”. Non mancano anche spazi dedicati alla vita privata di Cesar e piccole dritte.

Un libro dunque ideale per chi voglia capire un po’ di più della psicologia canina e cercare di applicarla al rapporto con il proprio amico a 4 zampe. Questo può portare a un rapporto equilibrato da parte di entrambi.

Analizzando e studiando il comportamento del vostro cane potreste rendervi di molte cose.

Per esempio, che ciò che voi ritenevate un semplice tratto caratteriale, potrebbe essere invece un’ossessione che lo rende infelice, un tratto che lo porta a dominarvi senza che ve ne rendiate conto.

Un volume che dovrebbero leggere in molti per capire che, spesso, il problema siamo noi e non loro. Cani aggressivi e paurosi, sono frutto del nostro modo di operare e rapportarci a loro.

L’equilibrio e un’energia calmo-assertiva, sono il primo passo e l’arma fondamentale, per avere un rapporto sano e naturale con i nostri amici pelosi.

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