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Il Castello dell’Innominato

by Laura C.

Il Castello dell’Innominato o Castello di Somasca, o Rocca di Vercurago, affacciato sul Lago di Garlate, è uno dei luoghi da visitare quando ci si appresta a conoscere i luoghi Manzoniani.

Ormai poco più che un rudere, è facilmente raggiungibile e dalla sua invidiabile posizione, si gode di una incantevole vista del lago.

Come arrivare al Castello dell’Innominato

Arrivarvi è piuttosto semplice, è possibile giungervi in macchina prendendo per Maggianico oppure raggiungerlo a piedi tramite un bel sentiero panoramico (15 minuti circa di cammino).

In questo caso è necessario arrivare a Vercurago e parcheggiare quindi, arrivare sino al bel Santuario di San Girolamo (anche qui è presente un ampio parcheggio) e, una volta superata la scalinata, lasciandola sulla destra, inoltrarsi nello stretto vicolo in leggera pendenza.

Proseguendo in questo modo si arriverà a un nuovo spiazzo che permetterà di accedere alla via delle cappelle, realizzata nel 1760, che porterà al castello.

Lungo il sentiero, sulla destra, si trovano 11 cappelle all’interno delle quali, tramite delle statue, sono rappresentati momenti di vita del Santo. A sinistra, è sempre possibile ammirare squarci del lago che si stende ai piedi di Vercurago.

Castello dell'Innominato

La strada vero il Castello dell’Innominato

Per percorrere il sentiero è consigliabile utilizzare scarpe comode perché, se la maggior parte è costituito da ciottoli, l’ultimo tratto è invece sterrato.

Il castello non ha pavimentazioni, di lui rimangono alcune mura e il “pavimento” non è altro che un manto erboso.

La Scala Santa

Prima di giungere al castello si incontra però la “Scala Santa”, realizzata nel 1837 è una delle vie per arrivare al Castello dell’Innominato.

Al suo ingresso così recita una scritta “Questa scala santa tra districati rovi e sterpi tracciava da solo compiendo l’ardua fatica S. Gerolamo Emiliani per accedere a la romita grotta dove con assidue vigilie preghiere ed aspre penitenze a l’anima preparava l’ascesa a la gloria del cielo”.

Vercurago Castello dell'Innominato Scala Santa

La Scala Santa

Già negli anni ’30 si stabilì che percorrendo la Scala (attenzione, non è permesso scendere dai gradini, ma solo salire!) si potesse ottenere l’indulgenza.

Dal 1916, Papa Francesco ha concesso che si possa ottenere l’indulgenza solo ad alcune condizioni.

Proseguendo oltre e lasciando la scala sulla destra, si arriverà alla Chiesa della Resurrezione e a un ulteriore Santuario (prima di varcare i cancelli, sulla destra si trova una strada che conduce all’Eremo e da qui è possibile arrivare al Castello superando una lunga serie di gradini).

Da uno spiazzo sulla sinistra è possibile fermarsi per ammirare lo splendido panorama.

Proseguendo ancora in salita sul sentiero acciottolato e infine nell’ultimo tratto inerpicandosi tra le piante, sia arriva quindi al Castello dell’Innominato.

Prima di accedere, dallo spiazzo erboso non è possibile non fermarsi ad ammirare il lago che si stende al di sotto.

Dal Castello dell'Innominato

La vista che si gode dal Castello dell’Innominato

La storia del Castello

Il Castello dell’Innominato affonda le sue radici nel dodicesimo secolo quando si realizzò una rocca fortificata.

In un primo tempo era proprietà della famiglia Benaglio, poi passò , nel 1312, nella mani dei Della Torre.

Per molto tempo segnò il confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia e nel 1509, distrutto dalle truppe francesi; qui, San Girolamo Emiliani, trovò il luogo adatto alla penitenza e all’ospitalità di alcuni orfanelli.

In questo luogo, Francesco Bernardino Visconti, l’uomo che ispirò il personaggio dell’Innominato di Manzoni ne “I Promessi Sposi”, stabilì la sua residenza per un certo periodo anche se, la sua effettiva abitazione, era ubicata a Brignano d’Adda.

Il borgo sottostante viene quindi identificato con Malanotte, luogo in cui Manzoni collocò la taverna e il posto di guardia dei Bravi.

Castello dell'Innominato

Arrivo al Castello dell’Innominato

I Padri Somaschi acquistarono i terreni nel 1628 e costruirono la Casa Madre e il Santuario; realizzarono poi il Sacromonte e le Cappelle con l’aiuto dell’architetto Giuseppe Bovara mentre, nel  1902, la torre sbrecciata si trasformò in cappella in onore del Santo.

Qui, oggi, è possibile ammirare una scena di San Girolamo che sfama gli orfani.

Sul lato destro del Castello di trova una Cappella dedicata Sant’Ambrogio, di questa costruzione si hanno notizie risalenti al 1339; restaurata nel 1530 la si può ammirare ma non accedere, si utilizza solo in poche occasioni.

Guardando tra le sbarre, si notano alcune panche e un abside con un affresco raffigurante il patrono di Milano.

Sant'Ambrogio

La vista verso l’interno della Cappella

Ciò che resta del Castello dell’Innominato, oltre alle Cappelle, sono parte dei bastioni, le mura esterne e la croce attuale che sostituisce quella che in origine era stata innalzata in onore del Santo.

Accanto alla grande croce si trova un’iscrizione lasciata dagli alpini di Bergamo-Lecco-Como, a ricordo di P. Giovanni Battista Pigato, cappellano militare sul fronte Greco-Albanese-Russo, Divisione Julia.

Castello dell'Innominato

Il Castello dell’Innominato e la vista sui monti

Ritorno in paese

Per ridiscendere in paese è possibile tornare tra le piante e ripassare davanti alle Chiese e alle cappelle; in alternativa, usciti dal Castello, piegare sulla sinistra e scendere i gradini.

Facendo in questo modo, con una brevissima deviazione (pochi passi) si arriverà anche all’Eremo quindi, tornando indietro, affrontare gli scalini che porteranno sino ai cancelli posti prima della Chiesa della Resurrezione e poi sulla via delle Cappelle.

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5 commenti

mara 8 Gennaio 2021 - 20:20

molto bello! Amo viaggiare e , in partcolar modo adoro visitare i castelli. Questo di cui parli non lo conoscevo

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Rosaria Reccia 8 Gennaio 2021 - 20:45

un castello davvero incantevole bella la sua storia …da visitare quando si potra’

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Zelda 9 Gennaio 2021 - 22:48

Non conoscevo questo castello, come mai la scalinata si può soltanto salire?

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Laura C. 10 Gennaio 2021 - 19:08

Ciao, sai che non lo so? E’ apposto un cartello che recita “E’ vietato scendere dalla scala Santa” ma non specifica altro; potrebbe essere per un motivo di sicurezza, è davvero molto ripida e scendere, per qualcuno, potrebbe essere pericoloso.
Potrebbe anche trattarsi di un motivo religioso, dato che si parla di sola ascensione… ma sinceramente non lo so.

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Cristina Giordano 10 Gennaio 2021 - 09:55

Scopro sempre nuovi posti da visitare leggendoti, questo castello è molto affascinante, bella anche la scala santa anche se ripida

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