Per arrivare alla partenza si deve giungere in auto presso il parcheggio numero 7 (a Livigno i parcheggi sono numerati, anche e soprattutto in considerazione che tanti sono veri e propri punti di partenza per escursioni e gite); per arrivarvi è necessario seguire la strada che conduce verso il Passo della Forcola e, sulla sinistra, proprio di fronte al Monte Vago, nei pressi dell’Alpe Campaccio si raggiunge il parcheggio.
Abbandonata l’auto si procede a piedi lungo il bordo della strada in direzione dello stesso Passo fino quando si giunge a una curva a sinistra, sono pochi passi prima di attraversare proprio dove si trovano i cartelli dell’Alpe Campaccio (qui è possibile degustare e acquistare formaggi e prodotti tipici locali) che, dopo pochi metri, si raggiunge agilmente.
Il sentiero indicato dagli appositi cartelli è il numero 191; in partenza si presenta piuttosto ampio, una macchina può passarci tranquillamente e, non per caso, poco più avanti ancora si incontrano alcune case ma, ciò che lascia letteralmente senza fiato, è che inizia subito in salita. Si affrontano così ampi tornanti circondati da alberi che di tanto in tanto con la loro ombra danno un po’ di sollievo, allentando la calura.
Si procede così fino a un bivio: il sentiero numero 151 a sinistra, e il 152 a destra, entrambi portano al Lago, meta della nostra gita. Noi procediamo su quello di sinistra che, seppur continuando come una strada sterrata, abbandona gli alberi ma procede piuttosto pianeggiante; sul fondo della sottostante valle, a sinistra, di tanto in tanto si intravede un ruscello che accompagnerà per gran parte dell’escursione.
Proseguendo, dopo aver ritrovato il sentiero 152, si giunge a un ponticello di legno che, leggermente barcollante, sormonta il suddetto fiumicello e, attraversandolo, ci porta sul lato sinistro.
E qui cominciano i dolori! Il tracciato si fa sempre più difficoltoso ed è praticamente tutto in salita, dei continui tornanti allontano l’ormai lontano torrente, rendendolo non più visibile.
Si continua a salire e salire mentre la cima di fronte va sempre più avvicinandosi, fino a quando finalmente si giunge su un pianoro; il lago ancora non si vede ma, tranquilli, mancano proprio pochi passi e soprattutto, dopo tutta la fatica e il sudore versato, pochi passi non sono nulla. Un ultimo sforzo ed eccolo, siamo a quota 2601 mt., abbiamo superato un dislivello dalla partenza di circa 600/700 metri, ma ci siamo, e le marmotte che fischiano allegre attorno a noi sembrano darci il benvenuto.
Il lago si staglia davanti ai nostri occhi e dalla parte opposta a noi sorge il Baitèl dal Mont, un bivacco dotato di poco meno di dieci posti letto, vere e proprie tavole in legno su cui dormire se dotati di sacchi a pelo (c’è anche una bombola e l’occorrente per bivaccare, oltre che dei servizi igienici); questo bivacco è stato realizzato dal Moto Club Trèla Pass di Livigno che, ogni anno, si riunisce qui l’ultima domenica di luglio… ovviamente in moto.
Intorno al lago corre un sentiero pianeggiante che consente in tutta tranquillità di circumnavigarlo nel caso in cui si volesse ammirarlo da ogni lato.
Una camminata alla portata di quasi tutti, indicata come escursione dalla media difficoltà, superabile in 2 ore, se non troppo allenati; le ore possono diventare anche 3, soprattutto per quella salita dopo il ponticello… ma anche i bambini potrebbero farcela con un minimo di allenamento, e ricordatevi un copricapo, si cammina sempre sotto il sole.
Se siete alla ricerca di altri sentieri nei pressi di Livigno, vi consigliamo anche il sentiero per la Casc’Cheda da Val Neira.
2 commenti
Gran bel posto, ma non sottovalutate il percorso, perché le salite da metà tracciato circa sono piuttosto impegnative.
Un minimo di allenamento ci vuole, io l'ho fatta con due bambine di 9 anni… una è arrivata fresca come una rosa, l'altra ha un po' faticato alla fine. Però ce l'abbiamo fatta! :-)