Tutto risale al 2014, era il 3 febbraio quando il litigio tra i due conviventi, l’ennesimo, arriva al limite, e la gelosia di Falcioni si trasforma in una furia cieca; Chiara viene ripetutamente colpita con calci e pugni, una violenza che sembra non trovare fine e lo porta a sbattere la testa della ragazza più e più volte fino a provocarne lo svenimento.
E’ lo stesso Falcioni a chiamare i soccorsi ma in un primo momento nega l’accaduto; per Chiara però c’è poco da fare, entra in coma e vi rimane per 11 mesi poi, al suo “risveglio” la drammatica verità, ormai è ridotta in uno stato vegetativo.
La corte ora ha deciso e tra non molto in tanti dimenticheranno la vicenda, il clamore lascerà lo spazio alla rassegnazione, sarà semplicemente un fatto di cronaca da consegnare alla memoria; il papà, dopo la lettura della sentenza si è sentito male e le sue dichiarazioni parlano chiaro:
“L’ITALIA è un paese dove non c’è dignità e oggi in quell’aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo quel verme di Falcioni… Nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata”.
Non sarà così per tutti, non tutti dimenticheranno e non la abbandoneranno. Non lo sarà per i genitori, per chi è vicino alla famiglia, per chi vuol bene a questa ragazza vittima di un uomo e di un destino che l’hanno condannata.
I genitori non dimenticheranno, ogni giorno dovranno fare i conti con un dolore che nulla lenirà, il pensiero di una violenza intollerabile, della loro bambina maltrattata, indifesa, che non ha potuto ribellarsi, fuggire, sconfiggere chi la stava brutalmente torturando; ogni giorno dovranno fare i conti con questa assurda verità, con tanti pensieri, con la sofferenza di immaginare ciò che Chiara ha passato, sofferto, sentito, con ciò che ora è diventata.
E non solo.
Le spese per chi vive o accudisce una persona disabile o in stato vegetativo sono altissime, spesso una famiglia da sola non può farcela e lo stato è sempre più assente, lontano dai cittadini, disattento ai bisogni primari, alle necessità e così, ci si deve aiutare l’un l’altro, tendersi una mano, farsi forza contro chi non ci dà prospettive.
Sulla pagina Facebook “Io sto con Chiara basta violenza sulle donne” è partita una raccolta di fondi per aiutare Chiara e la sua famiglia che ricevono dallo Stato solo 300€, una cifra irrisoria e insufficiente per le cure; la pagina è l’unica ufficiale ed è gestita dai famigliari di Chiara.
Per contribuire è sufficiente andare da un tabaccaio con il codice fiscale del papà di Chiara e i dati della Postepay; non si chiede di donare grandi cifre, basta un piccolo pensiero per aiutare una famiglia e una ragazza che paga per errori che non ha mai commesso.
14 commenti
Chiara e la sua famiglia hanno bisogno di tutti noi. Serviranno tanti soldi per garantirle cure e assistenza, come merita. Lo Stato li ha abbandonati, non facciamolo noi
Proprio ieri ne parlavo a casa mia di questa storia, in tv non ne parlano più come prima. Bisogna aiutare questa famiglia!
@Linda, bisogna continuare a parlarne e aiutare un po' tutti.
@Tinetta, concordo, bisogna dare una mano, è una situazione davvero drammatica.
a me questa cosa mi amareggia e sconforta allo stesso tempo!!
Solo in Ialia accadono queste cose. Un paese civile dovrebbe avere una legislazione che tuteli il cittadino.
E' davvero uno schifo!! Non ci sono davvero parole! Bisogna lottare per rendere la donna libera, non bisogna mai abbassare la guardia.
Ma che tristezza vedere tutto ciò.
Povera Italia!
Un bacione
La Fra
Quanta tristezza!! condivido il più possibile !! Insieme possiamo far qualcosa!!
@Elisabetta, ti capisco, lascia una profonda tristezza…
@Mara, hai perfettamente ragione, ormai siamo stato abbandonati a noi stessi
@Paola, giusto, abbiamo il diritto di essere libere e vivere serenamente
@La Fra, di questo passo non so dove andremo a finire…
@Natalia, grazie, condividendo possiamo dare a Chiara e alla sua famiglia una nuova possibilità.
una continua lotta…per il cambiamento…spesso dobbiamo essere noi donne stesse a farlo, dando valori ai nostri figli in modo tale che crescano pensando che siamo tutti uguali… #IoStoConChiara
@Roberta Mirata – sei grande ! La soluzione ai problemi delle donne siamo noi donne, se volessimo davvero cambiare il mondo ci basterebbe 1 sola generazione – basterebbe educare i figli all'uguaglianza assoluta di tutti gli esseri umani indipendentemente da razza, sesso, religione
@Roberta, hai assolutamente ragione, spetta a noi genitori, per primi, educare i figli all'uguaglianza.
@GM, niente di più vero.
Mi vergogno di essere uomo se un uomo e' capace di compiere gesti crudeli come quello di ridurre Chiara ad uno stato vegetativo.
@Anonimo, un uomo non si permetterebbe mai di compiere un atto di crudeltà di questo tipo, a maggior ragione su una giovane donna fragile e incapace di difendersi. Non è lei a doversi vergognare, e la ringrazio per aver preso posizione contro questa barbarie.