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La leggenda di Donn’Anna

by Laura C.
 Nella nostra bella Italia sono molti i luoghi misteriosi in cui è possibile assistere a fenomeni misteriosi in cui dame, cavalieri, donne dalla vita travagliata tornano dall’aldilà per mostrare la propria sofferenza, o accanirsi sul malcapitato di turno facendolo spaventare; a Posillipo, in uno splendido scenario, si erge il palazzo di Donn’Anna che, con i suoi due ingressi, permette l’accesso sia dal mare che da terra.

Chi era Donn’Anna?

Anna Carafa, erede delle famiglie Carafa e Gonzaga, era principessa di Stigliano e sposa del viceré di Napoli Ramiro Felipe Nuñez de Guzmàn; sul suo conto si raccontano varie vicende e sull’origine del suo vagare inquieto, anche.

Una di queste la descrive come donna amante del sesso e dei bei giovani, che invitava a casa per intrattenersi; questa abitudine le costò però casa perché la nobildonna finì per ammalarsi di una malattia venerea che ne decretò la morte. Ancora oggi il suo spettro viene visto aggirarsi tra le mura della residenza e, il suo aspetto, per nulla rassicurante, spaventa chi la vede.

Alcuni pensano tuttavia che in questo caso si tenda a confondere Anna con Giovanna I D’Angiò che, dopo aver passato notti focose con l’amante di turno, se ne liberava senza tanti problemi; talvolta capita così che ancora oggi si possa vedere qualche malcapitato vagare lamentoso nel palazzo.

La seconda leggenda ci è raccontata da Matilde Serao e narra invece di una nobildonna divorata dal tarlo della gelosia che, di tanto in tanto, torna a farsi “vedere”.

All’interno dell’abitazione accorrevano i nobili Napoletani e Spagnoli per partecipare ai suoi ricevimenti e lei li accoglieva orgogliosa, beandosi del suo potere, della sua ricchezza, e dell’adulazione che, chi giungeva al suo cospetto le riservava.

In fondo al salone era stato inserito un teatrino e, tra coloro che avrebbero recitato c’erano anche Mercedes de las Torres, spagnola, giovane, bella nipote della padrona di casa, bruna, dai capelli neri, e Gaetano di Casapesenna, ex amante di Anna.

Donn’Anna e la gelosia

Mercedes impersonava una schiava innamorata del suo padrone, al punto da morire per lui e, il trasporto finale con cui Gaetano la baciò, rendendosi per la prima volta conto dell’amore ch’ella provava per lui, commosse tutta la sala che scoppiò in applausi. Solo una persona non ne fu felice ma, al contrario, venne afferrata da una gelosia e un furore senza precedenti; in quel momento non era lei la più amata.

Tra le due non scorreva buon sangue, ogni occasione era buona per un’offesa poi, di punto in bianco, la bella Mercedes scomparve senza lasciare alcuna traccia e a chi chiedeva dove fosse andata, veniva risposto che un’improvvisa folgorazione religiosa l’aveva portata a chiudersi in un convento.

Casapesenna non era però disposto a perdere così la sua dama e iniziò a cercarla, pianse, supplicò, pregò, ma nulla poté per trovarla perché la giovane era infatti stata uccisa; anche per lui la sorte non fu più generosa, morì giovane in battaglia.

Nel palazzo che non fu mai terminato, oggi vagano le anime di 3 persone, quella di Donna Anna e quelle dei due amanti separati dalla violenza e dalla gelosia.

 

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2 commenti

mary cosmesi 13 Dicembre 2016 - 13:58

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wp_809244 13 Dicembre 2016 - 14:09

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