Conoscete il Lago del Segrino?
In Brianza, incastonato tra i comuni di Canzo, Eupilio, Longone al Segrino, si trova il Lago del Segrino.
Di origine glaciale, ha una forma allungata e, sulla superficie delle sue acque, si specchiano i monti circostanti.
La tinta piuttosto scura della vegetazione conferisce alle acque un colore non proprio cristallino; questo è però un effetto ottico, l’acqua è infatti pura e trasparente.
Che pesci ci sono nel lago del Segrino?
Non è un caso che questo sia il lago meno inquinato d’Europa; proprio passeggiando lungo la ciclopedonale che attornia il lago, si ammirano ninfee, canneti, millefoglie d’acqua e varie specie ittiche che fanno capolino da sotto il pelo dell’acqua.
Il Lago del Segrino è l’habitat ideale per alborelle, pesce persico, luccio; se avrete tanta pazienza, nelle giornate di minore affollamento, potreste trovarvi ad ammirare:
- piccole ranocchie
- sparvieri
- il picchio verde
- cormorani appollaiati ad osservare il paesaggio
- il falco pecchiaiolo.
Quanto è lungo il percorso del lago del Segrino?
Il Lago del Segrino può essere interamente circumnavigato grazie alla ciclopedonale che si estende per 5 chilometri circa.
A ogni ora è percorsa da persone che in bicicletta, a piedi o con i pattini la utilizzano per fare un po’ di sano movimento o rilassarsi. Il tempo di percorrenza a piedi è di un’ora circa a passo tranquillo.
La parte migliore è quella “interna”. Questa è immersa nella natura, affiancata dai Monti Pesora e Cornizzolo e, gli unici mezzi che si possono incontrare sono le biciclette.
Il tragitto si può infatti dividere in due parti in cui, la seconda, è affiancata dalla strada provinciale che conduce a Canzo. Questa è trafficata da auto, camion e moto, ma ben protetta da un guardrail.
Il percorso è perfetto anche per famiglie con bambini piccoli, è necessario solo fare attenzione che non si allontanino da soli spingendosi troppo verso la riva.
Nella stagione estiva si incontrano spesso bagnanti che prendono il sole sulla riva, fanno pic-nic, in qualche caso il barbecue.
Talvolta ci si imbatte in persone che, volendo godere un po’ di pace, cercano zone d’ombra in cui leggere un buon libro o ascoltare musica affacciandosi sulle acque del lago. La raccomandazione, in tutti i casi, è di non lasciare rifiuti, rispettare l’ambiente e non accendere fuochi dove proibito.
Quanto ci vuole a fare il giro del lago del Segrino?
Il giro del Lago del Segrino può essere affrontato in ogni stagione. Con molta calma, ci si può impiegare un’ora circa mentre di buon passo, anche mezz’ora può essere sufficiente. Se si predilige la bicicletta invece, sempre in base alla velocità e alle persone sul sentiero che potrebbero intralciare, ci si impiega 20 minuti circa.
In estate è consigliabile indossare un copricapo e dotarsi di acqua con cui reidratarsi. Questo, soprattutto quando si esce dalla zona che affianca i monti dove piante e arbusti creano fresche zone d’ombra.
Punti di partenza veri e propri non ce ne sono, se vi si giunge in macchina spesso l’inizio è dato da dove si riesce a parcheggiare l’automobile.
In generale è possibile parcheggiare nei pressi del lido (qui si trova una spiaggia, il bar, la piscina…).
In alternativa alcuni posti si trovano poco più avanti, nell’area in cui in genere si possono ammirare cigni e anatre.
Lungo il percorso si incontra anche un’edicola votiva, l’Edicola del Caradùr indurmentaa, in cui una realizzazione di Walter Cremonini rappresenta una delle leggende del Lago del Segrino.
Le leggende del Lago
In passato molti furono i personaggi famosi, soprattutto scrittori che qui trovarono ispirazione: Stendhal (che lo paragonò a una gemma di smeraldo per via del particolare colore che assumono le sue acque), Ippolito Nievo, Gadda, Fogazzaro (il lago di Malombra sarebbe infatti il Lago del Segrino), Giuseppe Parini.
Tra i pittori vi fu invece Giovanni Segantini.
Legate al Lago del Segrino vi sono varie leggende, tra cui quella raffigurata sull’edicola votiva.
Il Lago del Segrino in inverno ghiaccia spesso e, anche dopo l’ultima grande guerra, uno strato di ghiaccio aveva rivestito le sue fredde acque.
Proprio in quel periodo, un uomo a bordo di un carro trainato da due buoi stava facendo ritorno a casa. Il viaggio verso la stalla può essere duro da affrontare quando si è stanchi così, aveva ceduto al sonno.
Non più in grado di controllare la strada seguita dai buoi, non si era accorto che avevano deviato inoltrandosi sulla lastra ghiacciata.
Giunto sull’altra riva, riaprendo gli occhi si accorse immediatamente dei segni degli zoccoli e delle ruote tracciate sul ghiaccio. Attonito e spaventato si rese conto di aver attraversato il lago invece di costeggiarlo.
Decise così di far erigere una cappella alla Madonna, in ringraziamento per lo scampato pericolo.
Un’altra leggenda è quella che vede protagonisti San Giorgio e il Drago; in riva al Lago del Segrino, tra i canneti, viveva un terrificante Drago che infastidiva passanti e abitanti della zona.
Non riuscendo più a sopportarlo, si decise di cercare di calmarlo e ammansirlo utilizzando delle vittime sacrificali.
I primi a essere sacrificati furono greggi e animali poi, si arrivò al punto di donargli vittime umane.
Un giorno toccò a Cleodolinda, la principessa figlia del Re di Morchiuso, lasciata in riva al lago legata a un albero di sambuco. Qui, richiamato dalle sue lacrime, giunse un cavaliere su di un cavallo bianco, era San Giorgio che dapprima ferì con la lancia il collo del drago poi, con la cintura della fanciulla, lo legò portandolo al castello dove, con la spada e un colpo secco, lo decapitò, facendone rotolare la testa fino nelle acque del lago.
A questa leggenda è legata anche una ricetta tradizionale locale, i Pan Meitt de San Giorg che, il 24 aprile, giorno di San Giorgio, vengono preparati in ricordo dell’evento.
La principessa ancora sotto shock portava tra le mani un ramo di sambuco donatogli da San Giorgio e non si accorse che del polline e delle foglie erano cadute nell’impasto dei biscotti che la domestica stava preparando. Gli ingredienti dei biscotti erano: farina bianca, gialla, uova, zucchero, latte, burro e, da quel giorno, fiori essiccati di sambuco.
Lago del Segrino, come arrivare
Per arrivare il Lago del Segrino, situato nei comuni di Canzo, Longone al Segrino ed Eupilio, nella provincia di Como, vi sono diverse strade, in base alla località di provenienza.
Arrivando da Milano, basta percorrere la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga in direzione Lecco.
Si deve prendere l’uscita di Bosisio Parini e procedere lungo Viale Brianza fino allo stop, quindi girare a destra precorrendo Via Alessandro Manzoni in direzione Cesana Brianza. Alla rotonda, svoltando a sinistra, ci si trova sulla Strada Provinciale 629.
Si procede verso il Comune di Pusiano (volendo si può evitare il traffico del paese prendendo la Variante 62, che condurrà poco più avanti, evitando il centro), giunti al semaforo si svolta a destra (Via Martinelli). A questo punto ci si trova lungo la Strada Provinciale 42 che non si lascia più fino alla meta.
Si affrontano tornanti, rotonde, ma si procede sempre dritto, giungendo a Eupilio, fino a una rotonda che incrocia Via Roma. Il lago praticamente è di fronte.
Arrivando da Como lungo la Strada Provinciale 342 in direzione Lecco, non si abbandona mai la strada e si procede dritto.
Si attraversano i comuni di Lipomo, Tavernerio, Albese con Cassano, fino al Comune di Erba. La strada cambierà nome ma sarà sempre la stessa: Viale Lombardia, Via Prealpi, Viale Brianza e Viale Prealpi dove, giunti a una grossa rotonda si svolta a sinistra in Via Milano, detta Strada Provinciale 41.
Alla rotonda successiva si svolta a destra (lasciando a sinistra il supermercato Iperal) e subito dopo, all’ennesima rotonda, si gira a sinistra percorrendo Via Valassina (che è comunque sempre la Strada Provinciale 41).
Non si lascia più affrontando anche tornanti e rotonde e si procede sempre dritto giungendo quindi a Longone al Segrino. Da qui si procede poi fino al Lido del Segrino, in prossimità del lago.
Arrivando da Lecco si percorre la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga in direzione Milano, si prende l’uscita Como/Erba trasferendosi quindi sulla Strada Provinciale 629.
Sempre dritto, si passa Suello, quindi Cesana Brianza dove ci si ricongiunge alla strada descritta più sopra per chi giunge da Milano.
Arrivando da Bellagio si percorre la Strada Provinciale 41 in direzione Civenna; è un’unica via percorribile, sempre dritto, attraversando i Comuni di:
- Brogno e Guello (frazioni di Bellagio)
- Civenna
- Ghisallo (con l’omonima Madonna del Ghisallo)
- Magreglio
- Barni
- Lasnigo
- Asso
- Canzo
Finalmente si arriva al Lago. La strada è piuttosto tortuosa e costellata da ripetuti tornanti.
Per chi arriva da uno dei comuni situati sul ramo del Lago di Como di destra (per esempio Lezzeno e Nesso), si prende Via del Tivano, detta anche Strada Provinciale 44 e, come nei casi precedenti non si lascia mai il tracciato. Si passano Zelbio, Pian del Tivano, Sormano fino a uno stop dove si incrocia la Strada Provinciale 41 che da sinistra proviene da Bellagio.
Si svolta a destra e si giunge ad Asso poi, Canzo e il Lago.
Chi arriva da uno dei comuni situati sul ramo del Lago di Lecco di sinistra come Vassena e Onno, deve prendere la Strada Provinciale 46 (a tratti nominata Via Milano).
Come nei casi precedenti non si lascia mai il tracciato. Si passano San Giorgio, Maisano, Valbrona, Visino, fino a uno stop dove si incrocia anche in questo caso la Strada Provinciale 41.
Si svolta a sinistra e si giunge ad Asso, quindi Canzo e il Lago.
Arrivando dal centro della Brianza come da alcuni comuni della provincia di Monza (per esempio Seregno e Lissone), si può percorrere la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga in direzione Lecco.
In alternativa si può prendere l’uscita per Giussano, portandosi sulla Strada Provinciale 9 e proseguire dritto in direzione Como/Erba.
Si passano Arosio e Inverigo, con la strada che cambia denominazione in Strada Provinciale 41, si supera Lurago D’erba e si giunge a Erba.
Alla rotonda già citata nel caso di chi arriva da Como (in quel caso si svoltava a sinistra… Viale Prealpi, dove giunti a una grossa rotonda si svolta a sinistra in Via Milano…), si va ancora dritti e si segue come nel caso di Como.
Lago del Segrino, parcheggio
Una volta giunti al Lago del Segrino ci sarà da affrontare il problema del parcheggio; sono disponibili alcuni posteggi:
- al Lido
- in zona cimitero
- alla rotonda di Via Roma
- prendendo a destra se ne trovano in via Combattenti
- in Via Segrino per chi arriva da Canzo.
Per chi non disponesse di un mezzo proprio e volesse raggiungere il Lago del Segrino con altri mezzi potrà arrivare in treno fino alla stazione ferroviaria più vicina, per esempio quella di Erba e, da qui, proseguire con un autobus sfruttando il servizio offerto da Asf Autolinee . L’alternativa è quella di Canzo-Asso che è più vicina e, anche in questo caso, si può sfruttare lo stesso servizio di autobus che conduce nei pressi del lago oppure, per chi ama camminare, con una passeggiata di poco inferiore all’ora si raggiunge il lago stesso.
4 commenti
un posto davvero magico non conoscevo questo lago di sicuro sara’ la mia prossima meta per un altro viaggio
Ciao un posto incantevole da quel che si vede dalle foto, mi piace molto e amo i laghi in genere
Sono posti bellissimi che la nostra meravigliosa Italia ci regala e sono tutti da visitare e scoprire. Non conoscevo il lago del Segrino ma prendo nota di tutte le notizie.
Ciao un lago ricco di storia e di bellezza, chissà come farà freddo in inverno se si ghiaccia, me lo segno, grazie