Anche se non esiste una vera regola, i picchi maggiori di manifestazione si registrano nelle stagioni di transito come primavera e autunno tuttavia, può manifestarsi in qualsiasi momento dell’anno.
E’ nota anche con altri due nomi: roseola infantum ed esantema critico; l’abitudine a chiamarla sesta malattia deriva dal fatto che è stata scoperta dopo le prime cinque malattie esantematiche: scarlattina, morbillo, rosolia, scarlattinetta e megaloeritema infettivo.
L’incubazione della sesta malattia
Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni e può variare dai 9 ai 15; nella sesta malattia i sintomi si manifestano in maniera improvvisa con febbre molto alta (39°-41°), accompagnata talvolta da senso di malessere, raffreddore, congiuntivite, infiammazione del cavo faringeo e, più raramente vomito, diarrea e, nei bambini predisposti, convulsioni dovute proprio dalla febbre. In questo caso non provocano danni tuttavia, è raccomandabile farlo presente al pediatra.
Dopo 3-5 giorni, la febbre, così come è venuta, scompare e contemporaneamente si manifesta l’esantema, contraddistinto da piccole macchie rosate simili a quelle della rosolia che investono dapprima il collo e il tronco poi, si estendono agli arti e al viso; fortunatamente non provocano prurito e desquamazione della pelle, ma possono accompagnarsi ad arrossamento della congiuntiva e della gola, infiammazione delle ghiandole linfatiche mandibolari e dietro la nuca.
Nel giro di un paio di giorni le macchioline scompaiono senza lasciare traccia, saltuariamente si possono avvertire dolori alle articolazioni e ai muscoli.
Il contagio
Nella sesta malattia il contagio può avvenire attraverso starnuti e colpi di tosse oppure tramite il contatto con la zona congiuntiva; il bambino resta contagioso durante tutto il periodo della febbre e nel momento dell’esantema che, come detto, non supera i due giorni.
Essendo una malattia leggera che non lascia strascichi di alcun tipo, non esiste un vaccino preventivo e neppure una cura; il pediatra potrebbe prescrivere degli antifebbrili per il periodo di massima espressione della febbre, raccomandandosi di far bere molto il paziente e idratarlo il più possibile.
3 commenti
Quante malattie ci sono
Già, questa mi ha fatto venire un coccolone (anzi 2); quando è venuta alle mie piccole, la febbre è schizzata a 41 in pochissimo.
Cavolo!