Andando alla ricerca delle attrazioni che la bella e pacifica Torno regala, è doveroso inerpicarsi fino a raggiungere Montepiatto e curiosare nei suoi dintorni sino a scoprire la Pietra Pendula; se state meditando una fuga dalla città alla ricerca di bei panorami e contatto con la natura, questo fa per voi.
Non è possibile arrivarvi in auto perciò, ci si dovrà armare di scarpe comode e prepararsi a una bella camminata lungo una strada (o sentiero) ripida. Per arrivare in alto è infatti possibile scegliere tra 2 strade:
- l’una percorsa dalle auto dotate di permesso
- l’altra, più suggestiva, si inoltra nel bosco ed è fatta tutta di alzate in granito e gradini ricavati tagliando i sassi erratici.
Entrambe regalano scorci bellissimi.
Da un lato si gode della vista di una parte di lago, dal lato che si inoltra nel bosco si ammira la zona di Cernobbio e Tavernola. Dall’altra salita invece si ammirano Moltrasio, Carate Urio e Laglio.
Scopriamo Montepiatto e la Pietra Pendula salendo dal percorso a gradini
Anche se nella parte alta di Torno è presente un parcheggio, è meglio lasciare la macchina nella zona sottostante.
Il consiglio è di trovare un posto disponibile nei pressi della bella Chiesa di San Giovanni.
In questo modo si potrà evitare di arrampicarsi in vie ripidissime e molto strette. Queste permettono infatti il passaggio di una sola auto alla volta a velocità ridottissima.
Giunti al Largo degli Alpini, dopo aver imboccato la strada che conduce verso l’alto, si piega a destra per la mulattiera di gradini e a sinistra per la strada lastricata.
In quest’ultimo caso si segue semplicemente la strada che conduce a Montepiatto, non ci sono possibilità di deviazioni o di sbagliare il percorso. Arrivati in alto, superate alcune case, si arriva a un bivio con alcuni cartelli e, girando a destra ci si trova nella frazione.
Il sentiero
Salendo dall’altro lato sarà necessario passare prima una stretta via prima di trovarsi lungo il sentiero.
In pochi passi si aprirà uno spiazzo da cui godere già di una incantevole vista sul lago.
Dopo una doverosa pausa in cui riempirsi gli occhi della bellezza del lago, si prosegue salendo a destra. Non si abbandonerà più il sentiero che continuerà ad arrampicarsi in maniera più o meno ripida.
Giunti quasi a destinazione si incontrerà una casetta e, se stanchi, potrete riposare un po’ sui gradini.
Da qui si ammira lo spettacolo del lago che si stende proprio di fronte a voi.
Ormai siete quasi a destinazione, manca poco, un solo tornante, un’ultima fatica e si inizieranno a vedere le prime case della frazione.
Se non siete allenati, arrivati a questo punto potreste farvi tentare dall’idea di tornare indietro: non fatelo, riposate e raccogliete le forze, manca davvero poco!
Da qualunque strada si arrivi, ci si dovrà inoltrare nel centro della frazione per risalire verso la Chiesa dedicata a Santa Elisabetta e, al convento, salire le scale e svoltare a sinistra, dove si trova il belvedere.
Proprio qui parte il sentiero che passando sotto alle mura e inoltrandosi nella boscaglia, in pochi minuti conduce alla Pietra Pendula.
La Pietra Pendula è un monumento naturale dalla forma di un fungo dalle misure di 2x4x3 e un peso di circa 60 tonnellate.
Si tratta di un blocco di granito ghiandone appoggiato su una base di roccia calcarea locale che si presume essere stata posta appositamente dall’uomo per farle assumere la curiosa forma che si può vedere.
Passeggiando tra i boschi, prima di arrivare alla Pietra Pendula, potreste anche imbattervi in una pietra leggendaria, la Roccia di San Carlo Borromeo, da cui si narra che il Santo spiccò il volo per “planare” poi al Sacro Monte di Varese.
2 commenti
wow la pietra pendula non la conoscevo, la natura sa regalare degli spettacoli unici, bell’articolo!
Una bellissima proposta per una escursione questa. Me ne ricorderà di sicuro della località =)