Oggi un “Sabato in poesia” che affonda le radici nell’antica Grecia, con la poetessa Saffo.
Visse tra il settimo e sesto secolo avanti Cristo e fu definita da Platone la “decima Musa”, mentre da Strabone “un essere meraviglioso”.
Con Saffo ci immergiamo nella lirica straordinaria di una donna che, come poche altre, seppe parlare di ogni forma d’amore struggente, eroica, vibrante o delicata, incantando chiunque ebbe la fortuna di ascoltarla.
Educò giovani donne all’arte della musica, della poesia al servizio delle Muse e di Venere, alla delicatezza, seduzione e raffinatezza. Nacque a Lesbo, trascorse la maggior parte della vita a Mitilene e il suo nome è spesso accostato all’amore lesbico tuttavia, della sua vita si sa troppo poco, la maggior parte è avvolta nel mistero.
A Saffo sono stati attribuiti un marito, una figlia, un amante e, altri amori, supposti, partendo proprio dai ritrovati frammenti dei suoi versi.
DICONO CHE SOPRA LA TERRA NERA
Dicono che sopra la terra nera
La cosa più bella sia una fila di cavalieri,
o di opliti, o di navi.
Io dico: quello che s’ama.
Chiunque può capirlo facilmente:
colei che superava di molto
tutti i mortali per bellezza, Elena,
abbandonò lo sposo
– il più eccellente degli uomini –
E fuggì a Troia per mare.
Dimenticò figlia, dimenticò
I cari genitori.
Fu Afrodite a sviarla.
…
Così ora mi torna in mente
Anattoria lontana.
Oh, preferirei rivedere
Il suo amabile passo,
il candore splendente del viso,
piuttosto che i carri dei Lidi
e battaglie di uomini in armi.
4 commenti
Bellisima!
buon fine settimana Laura
Grazie e buon week-end anche a te :D
caspita, che sabato impegnativo…
complimenti, non sarebbe venuta in mente a molti…
monica c.
Grazie :-) … un colpo di genio improvviso (me ne capita uno ogni 100 anni eheheh).