Il 15 maggio è partita “Ricordiamoci dell’infanzia”, la campagna firmata Save the Children, volta a sensibilizzare la coscienza della collettività circa il doloroso problema della povertà; si potrebbe pensare che sia una piaga che colpisce solo i paesi in via di sviluppo oppure quelli martoriati dalle guerre e invece, a sorpresa, si scopre che le cose non stanno così.
Il nostro paese attraversa un momento di grave crisi, si parla di banche, di spread, calamità naturali e politica, ma dei bambini non si occupa nessuno, non una voce si leva in difesa delle vere vittime di questo periodo storico, non un’iniziativa è dedicata a loro dalle istituzioni: siamo tra i fanalini di coda per i finanziamenti in favore di famiglia e infanzia. Pare incredibile ma un bambino su 4, il 26,6%, in Italia è a rischio povertà mentre più di mezzo milione vive nella povertà assoluta, senza il minimo indispensabile per vivere e, ancor meno, senza l’indispensabile per avere ciò che gli spetta, un’infanzia felice e dignitosa.
I bambini devono veder riconosciuti i loro diritti, le imprese, la politica e tutte le istituzioni devo assumersi le loro responsabilità e, fissando obiettivi concreti e misurabili, scendere in campo ristabilendo la centralità dei bambini e degli adolescenti, in un progetto di crescita.
In questo contesto si è inserita la manifestazione “Ricordiamoci dell’infanzia”; se ognuno di noi ripensasse ai sogni, i desideri e tutto ciò che un tempo lontano ha alimentato la voglia di crescere e credere in un futuro felice, non potrebbe non rendersi conto di quanto sia importante restituire la speranza e la gioia anche ai bambini di oggi, per essere migliori, e vivere in un mondo migliore.
I dati snocciolati da Save the Children sono un pugno allo stomaco, un quadro inquietante che deve far riflettere sulla necessità di agire concretamente e lanciare un segnale forte; sul sito http://www.ricordiamocidellinfanzia.it più di 2500 persone hanno già aderito alla campagna, dato un segnale della loro presenza e impegno, almeno virtuale, inserendo una propria foto da bambino.
Il video con protagonista Mario Monti ha fatto il giro del web e la manifestazione dello scorso 25 maggio a Roma, in Piazza San Silvestro, è stato un appello al governo affinché riconosca l’importanza dell’infanzia e i diritti dei bambini; più di 1000 persone, tra bambini, adulti, esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, artisti di strada, si sono rese disponibili a far sentire la loro voce aderendo all’iniziativa.
Questa situazione deve finire, la vergognosa quinta posizione occupata dall’Italia nella classifica dei minori a rischio di povertà del 2009 deve essere ribaltata, così rischiamo di andare alla deriva e non riuscire poi a risollevarci; stiamo distruggendo ciò che di più prezioso abbiamo, i bambini e gli adolescenti sono il nostro futuro, sono il futuro del mondo.
Save the children ha le idee chiare e le manifesta con orgoglio.
Le famiglie meritano un sostegno adeguato, soprattutto quelle che versano in condizioni di povertà estrema, quelle che non riescono neppure a mantenere i propri figli, che hanno difficoltà ad acquistare latte, pannolini, omogeneizzati, tutto ciò che è indispensabile; chi ha bambini piccoli sa quanto queste spese influiscano sul bilancio familiare, sono voci di bilancio che riescono a strozzare una famiglia con un’entrata media, potete solo immaginare cosa accade in famiglie in cui uno o entrambi i genitori siano disoccupati e il reddito estremamente basso.
Queste famiglie necessitano di sgravi fiscali per ogni figlio a carico e, possibilmente, anche l’attribuzione di junior voucher (nominali) per un valore massimo di 30 euro al mese per ogni figlio a carico nel caso in cui abbiano un reddito che non arrivi ai 15.000 euro.
Questo per garantire l’acquisto di beni essenziali e la partecipazione a eventi e servizi che favoriscano l’integrazione sociale, sportiva e culturale. Uno strumento essenziale per colmare il divario tra chi ha e chi invece “non ha”.
Ma ancora non basta, è necessario investire negli asili nido e nel sostegno di tutte le strutture dedicate ai più piccoli, i genitori devono avere a disposizione luoghi e persone a cui affidare, con fiducia, i loro figli quando sono al lavoro, o nel caso in cui non possano occuparsene nel corso della giornata. Anche le donne devono essere sostenute nel processo di inserimento all’interno del mondo del lavoro, deve essere data loro la possibilità di realizzarsi sul piano familiare e lavorativo senza rinunce e senza che i sensi di colpa le divorino.
Le donne imprenditrici dovrebbero, per fare un esempio, disporre di misure che facilitino l’accesso al credito.
Nel rispetto che l’infanzia merita, anche ogni provvedimento legislativo dovrà tener conto della valutazione dell’impatto sui più piccoli.
Vi rivolgo ora un invito, non lasciatevi sfuggire l’occasione di manifestare con Save the children e lasciate una traccia sul sito http://www.ricordiamocidellinfanzia.it, io l’ho fatto, e voi?bpxt_ig=”ligne01_03.gif”;bpxt_ib=25286;bpxt_ic = “692”;
5 commenti
Conoscevo il video, ma l'ho rivisto con piacere.
Concordo con tutto ciò che hai scritto.
Sei stata veramente brava! Che bello quest'articolo! :)
@Letizia, per i bambini si dovrebbe far di tutto, sono il nostro futuro e la nostra vita… ci sei sul sito dell'iniziativa? Daiii, ci sono anche io con un bel vestitino stile ape Maia
@Stefania, grazieeee, sei gentilissima. Vieni anche tu sul sito a lasciare la tua "impronta"? ;-)
hai ragione laura, i bambini sono il nostro futuro, il futuro del nostro pianeta… non dobbiamo dimenticarci di liro
monica c.
Ben detto Monica, purtroppo i governi (almeno in Italia) sembra che non vogliano capirlo e finiscono per sottrarre capitali che dovrebbero essere investiti nella promozione di iniziative a favore dell'infanzia.