Il pallone da calcio ha una storia lunga quasi 150 anni; comparve per la prima volta nel 1863 grazie alla federazione calcistica inglese (patria natia del calcio) che ne stabilì le prime caratteristiche.
Dopo circa 10 anni dalla sua comparsa le regole vennero revisionate e in seguito definitivamente regolamentate dall’International Football Association Board (IFAB); all’interno del regolamento del gioco calcio la regola n°2 è denominata “Il pallone” e definendo che la forma della palla deve essere sferica specifica che: la circonferenza deve essere compresa tra 68 e 70 cm, il peso tra 410 e 450 grammi e la pressione tra 0,6 e 1,1 atmosfere. Durante una partita in corso di svolgimento il pallone può essere sostituito solo in seguito all’approvazione dell’arbitro.
I palloni standard vengono definiti taglia 5 mentre i più piccoli utilizzati per gare di esordienti e pulcini, sono chiamati taglia 4 e nelle partite ufficiali arrecano obbligatoriamente le diciture: FIFA APPROVED, FIFA INSPECTED e INTERNATIONAL MATCHBALL STANDARD con l’obbligo di non riportare altro se non il logo FIFA, logo della Nazione ospitante e logo dell’azienda produttrice.
Il pallone da calcio era inizialmente composto da vesciche di maiali, piuttosto impreciso nella forma e difficile da controllare, era così pesante da provocare dolori alle caviglie; la prima modifica nel XX secolo riguardò proprio la composizione: internamente una camera d’aria in gomma venne rivestita con 12 strisce di cuoio legate ma con uno spazio sufficiente per poterla gonfiare. Era ancora pesante, non impermeabile ma simile ai palloni da volley moderni.
Dal 1963 Adidas si dedicò a uno studio per realizzare palloni più performanti e nel corso dei Mondiali in Messico nel 1970 presentò Telsar, il primo pallone dell’epoca moderna; in cuoio impermeabile presentava 20 esagoni bianchi e 12 pentagoni neri cuciti a mano tra loro e gonfiati ad aria. Il risultato era una sfera pressoché perfetta; il nome era la risultante dell’unione dei termini Television e Star, in bianco e nero come i colori televisivi sarebbe stato più visibile.
Adidas produce dagli anni ‘70 i palloni per competizioni internazionali, presentando ciclicamente un modello caratterizzato da alcune novità. Eccone alcuni:
1978 Tango: i 32 pannelli creano 12 cerchi uguali.
1986 Tango Azteca Mexico: in materiale sintetico, i triangoli che formano i cerchi richiamano l’arte Atzeca.
1990 Tango Etrusco Unico: i triangoli richiamano l’arte Etrusca.
1994 Tango Questra: triangoli con stelle.
1998 Tango Tricolore: triangoli colorati come la bandiera francese.
2002 Fevernova: bianco con disegno asiatico.
2004 Roteiro: pannelli saldati termicamente senza cuciture.
2010 Jabulani: miscela di poliuretani con 8 pannelli saldati.
A partire dal 2007 invece in Italia, Spagna e Inghilterra nelle competizioni nazionali vengono utilizzati palloni di marca Nike.
7 commenti
Come mai questa passione per il calcio???
Vesciche di maiali… mamma mia che impressione! ;)
@Duran63, sono cresciuta in una famiglia divisa tra interisti e milanisti, il calcio si "sentiva" particolarmente… poi ho sposato un super tifoso interista, ed eccomi qui :-)
@Stefania, veramente… che roba brutta!
tutta colpa del maritozzo allora…:-)
Eh già :D
Qui cìè la "responsabilità" di un marito…
Be' si, un aiutino mi serviva dall'esperto di casa ;-)