Tanto spesso nel mondo del calcio si sente pronunciare una frase piuttosto curiosa, “Chissà se mangerà il panettone?”, riferendosi alla posizione dell’allenatore.
Perché proprio il panettone, quel gustoso dolce tipico del periodo natalizio sembra indicare un avvenimento tutt’altro che positivo?
C’è da dire che il Natale viene visto come primo scoglio stagionale, primo punto d’arrivo e, in secondo luogo, questo è il periodo che precede la riapertura del calciomercato della sessione invernale, nel mese di gennaio.
Alcuni allenatori cominciano a “traballare” (nonostante solidi contratti) fin dalle prime uscite stagionali, con le classiche amichevoli o i tornei validi come il due di picche; non hanno valenza ma grazie alla stampa, le voci su un eventuale cambio ed esonero dell’allenatore cominciano a farsi via via sempre più pesanti e qualcuno arriva a pronunciare la fatidica frase: “Chissà se mangia il panettone?”. L’espressione vuole indicare una sostituzione della guida tecnica prima del fatidico Natale, non permettendogli perciò di arrivare a mangiare il panettone, uno dei simboli Natalizi.
Se il tecnico passa la tramontana iniziale non è detto che la sua panchina sia salva, tutto è sempre legato ai risultati e, a ogni minimo passo falso, la frase-panettone torna ad aleggiare.
Il discorso vale non solo per chi comincia male la stagione ma anche per chi, a stagione in corso, dopo svariati risultati utili, inanella una fila di prestazioni negative e sconfitte; nessuno è al sicuro, anche il migliore allenatore del mondo potrebbe incappare in un momento no, ed essere “attaccato” .
Vale anche il discorso contrario, qualunque allenatore vessato dalla frase, non è detto che salti il panettone anzi, potrebbe restare comunque ben saldo sulla sua panchina convivendo e facendo l’abitudine a sentirsi ripetere l’antipatica tiritera.
Ovvio che questa frase, tra il serio e il faceto, indica comunque una sostituzione alla guida tecnica di un club, non mangiando il fatidico panettone l’allenatore non arriva neppure all’anno nuovo. Qualche esempio?
Parlando di una delle squadre milanesi, Rafael Benitez (fresco vincitore del Mondiale per Club) fu esonerato dall’Inter il 23 dicembre 2010, appena in tempo per non fargli assaporare il dolce meneghino, Walter Mazzarri fu in salvo invece solo fino al 14 novembre 2014.
Storia più recente è quella di Vincenzo Montella, in salvo sulla panchina rossonera fino al 27 novembre 2017 che, come il collega Cristian Bucchi (Sassuolo), è saltato il 27 novembre 2017; Ivan Juric ha invece salutato il Genoa il 5 novembre 2017.
Chissà se mangerà la colomba? Arriverà ai morti?
Paradossalmente, allo stesso modo, passato indenne il Natale non è che un tecnico sia salvo fino al termine della stagione (Corrado Orrico fu esonerato il 20 gennaio 1992) anzi, negli ultimi anni è stata coniata una nuova frase: “Chissà se mangerà la colomba”, ovviamente si parla di Pasqua. In questo caso di tratterebbe di terminare anzitempo la stagione, come all’Inter, nel caso di Mircea Lucescu esonerato il 21 marzo 1999 (e dire che lui era subentrato a Gigi Simoni il 30 novembre 1998) o di Claudio Ranieri cacciato il 25 marzo 2012, o Alberto Zaccheroni defenestrato dal Milan il 14 marzo 2001.
Ma prima ancora della frase pasquale, sempre negli ultimi tempi ne è sorta un’altra: “Chissà se arriverà ai morti”, la festa situata nei primi giorni di novembre. Questo è accaduto sempre all’Inter a Frank De Boer esonerato il 1° novembre 2016 ma, molto peggio di lui aveva fatto Gian Piero Gasperini esonerato il 21 settembre 2011; parlando invece della Roma, Rudi Völler è saltato il 26 settembre 2004 mentre, nella Lazio, Dino Zoff fu esonerato il 26 settembre 2001.
Nessuno è al sicuro, tutti possono essere fatti fuori dalla squadra, dalla dirigenza, dal presidente o dal pubblico e poco importa se si tratta di un nome prestigioso oppure no; Marcello Lippi il 9 febbraio 1999 deve salutare la colomba della “Juventus”, Roberto Mancini viene esonerato prima di terminare la stagione al Manchester City il 13 maggio 2013 mentre, Carlo Ancelotti salta il panettone esonerato da Bayern Monaco il 28 settembre 2017.
La lista è davvero lunga, in ogni caso il tecnico è sempre legato ai risultati e, non sempre, la colpa è sua.