A una ventina di chilometri da Lecco, in Valsassina, si trova Cortenova, che ospita quella che viene considerata come una delle case più infestate d’Italia: Villa De Vecchi.
Non è possibile accedervi; un cartello di “STOP” intima di restare al di fuori della proprietà, inoltre, non può essere considerata sicura.
Il rischio di un pericoloso crollo, come quello avvenuto nel 2017, è dietro l’angolo.
Villa De Vecchi, la Casa Rossa che spaventa i paurosi
Per il suo colore originario, Villa De Vecchi era anche chiamata la Casa Rossa; oggi, di quel colore è rimasta solo una piccola ombra, una testimonianza che si intuisce ammirandola dall’esterno.
Avete il desiderio di curiosare e provare a scorgere una figura eterea aggirarsi tra le mura e affacciarsi a una delle finestre? Potete provare a fermarvi sul sentierino che si inerpica sino alla struttura; resterete al sicuro e potrete darvela a gambe levate nel caso in cui la paura dovesse assalirvi all’improvviso.
In origine, la villa fu voluta da Felice De Vecchi e progettata da Alessandro Sidoli; iniziata nel 1854 e finita nel 1858, era arredata con oggetti provenienti da tutto il mondo grazie alla passione per i viaggi del proprietario.
Abbandonata e svuotata, divenne presto teatro di eventi paranormali (veri o presunti) e iniziò a essere chiamata “la Villa dei Fantasmi”.
Nonostante al suo interno non siano avvenuti omicidi, sul suo conto circolano storie poco rassicuranti che narrano di morti sospette cui non si è mai riusciti a dare una spiegazione; accade così che, il lamento dell’amante di Felice de Vecchi, risuoni nel buio di quella dimora in cui pare fosse stata uccisa in un tempo ormai dimenticato e lontano.
In realtà, la moglie non morì affatto in circostanze misteriose o cruente.
Qualcuno giura poi che la notte, aggirandosi nei suoi pressi, si possano sentire le note di un pianoforte (ancora presente al suo interno), danzare nell’aria, riempiendola di mistero e paura.
Aleister Crowley a Villa De Vecchi
Ad aumentare la dose di mistero e orrore che aleggia attorno alla villa è stata la presenza, proprio qui, di Aleister Crowley, fondatore del moderno occultismo e ispiratore del satanismo; prima di recarsi a Cefalù, dove fondo l’Abbazia di Thélema, si fermò qui.
La leggenda sulla sua permanenza, narra di orge e festini in stanze tinte di rosso, con donne dalla capigliatura rossa (da cui deriverebbe il nome di casa rossa); sempre secondo la leggenda, alla sua morte alcuni adepti continuarono a vivere qui e si ritrovarono coinvolti in un rito satanico finito male. Il giorno seguente, vennero infatti ritrovati morti, orrendamente dilaniati ma, il colpevole, non fu mai trovato.
Nella realtà nulla di tutto ciò accadde; Crowley si fermò ben poco prima di fare i bagagli e cercare un posto più adatto alle sue esigenze.
In realtà, nonostante l’aspetto lugubre che assume di notte, Villa De Vecchi appare solo un luogo tristemente abbandonato; si “ammirano” le imposte mancanti, i vetri spezzati, e il verde ormai cresciuto sino a ricoprirne una buona parte.
In passato alcuni temerari sono entrati al suo interno (vietato farlo, mi raccomando!), mettendo a rischio la propria vita, perché la casa è inagibile; pare infatti sul punto di accartocciarsi su se stessa e in passato, una frana, avvenuta alle sue spalle, l’ha resa ancor più insicura.
Come raggiungerla?
Come raggiungere Villa De Vecchi?
Da Milano
Arrivando da Milano, per arrivare a Villa De Vecchi si deve percorrere la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga in direzione Lecco; dopo aver superato il tunnel del Monte Barro, si giunge all’ingresso di Lecco e si prende l’uscita a destra in direzione Valsassina.
Ci si immette sulla Strada Statale 36 DIR che conduce fino a Ballabio dove, alla rotonda, si svolta a destra in direzione Pasturo; si percorre la Strada Provinciale 62 senza mai abbandonarla passando per Pasturo, Introbio, Primaluna, Cortabbio. Si giunge a Cortenova dove, sulla destra si trova Villa De Vecchi (Via Provinciale 2 è ancora la Strada Provinciale 62).
Da Como e Lecco
Chi giunge da Como deve percorrere la Strada Provinciale 342 in direzione Lecco, senza mai abbandonarla e procedendo dritto; si attraversano i comuni di:
- Lipomo
- Tavernerio
- Albese con Cassano
- Erba
- Cesana Brianza (la strada seppur sempre la stessa ha cambiato denominazione in Strada Statale 639 o Strada Provinciale 639)
- Suello.
A Suello ci si immette sulla Strada Statale 36 e si procede come per chi proviene da Milano.
Chi arriva da Lecco deve seguire le stesse direttive di chi arriva da Milano, portandosi sulla Strada Statale 36 DIR, fino alla meta; un’alternativa può essere percorrere la vecchia Strada Provinciale 62 che, dopo aver attraversato Laorca, giunge a Ballabio e trova l’incrocio della Strada Statale 36 DIR e procedere come prima.
Da Sondrio
Per chi giunge invece da Sondrio, si percorre la Strada Statale 38 verso Lecco, passando Berbenno di Valtellina, Ardenno, Morbegno fino a Piantedo dove ci si immette sulla Strada Statale 36; la si percorre fino a Bellano dove si prende l’uscita Varenna/Perledo/Bellano/SP72.
Appena usciti si svolta a sinistra immettendosi sulla Strada Provinciale 62, quella in pratica dove è dislocata la villa (si troverà a sinistra); si passano Pennaso, Taceno e Bindo, fino a giungere a Cortenova.
Per chi non disponesse di un mezzo proprio e volesse arrivare alla villa con mezzi pubblici, da qualunque parte si arrivi, in treno si deve raggiungere Lecco e da qui procedere in autobus con la linea D35; per ulteriori informazioni riguardo ai biglietti e gli orari dell’autobus, consultare il sito https://www.arriva.it/